A lezione di… unghie a ballerina

A lezione di… unghie a ballerina

A mandorla? A forma quadrata? Semplicemente e, assai più comunemente, stando al lessico inglese, coffin nails, vale a dire una sorta di via di mezzo, altrimenti conosciuta, dalle nostre parti, come unghie a ballerina.

Del resto, sono versatili, in grado di valorizzare le mani attraverso stili anche diversi e, audaci, si possono realizzare sia sulle unghie naturali, sia ricostruite.

La limatura è precisa: una mandorla, a cui manca la punta, che viene limata di netto. Tendenza, adottata dalle celebrities e amplificata dai Social, dove l’hashtag #coffinnails può rivelarsi uno spunto, per chi è in cerca di ispirazione. Un lavoro, per il quale occorrono unghie forti e resistenti, abbastanza lunghe, con un margine libero sufficiente.

La lima dovrebbe essere tenuta in posizione diagonale. Da lì, attraverso una serie di movimenti precisi, verranno lavorati per primi i laterali. A seguire, il resto, sempre lungo il medesimo verso.

Ci si può cimentare con il fai-da-te, in maniera autonoma, fermo restando che bisognerebbe possedere, a premessa, una discreta manualità. Altrimenti, non resta che affidarsi ai professionisti, in grado di valutare se realizzare lo stile in questione sulle unghie naturali, oppure aiutandosi con tips o acrilico.

Oltre alla versione lunga, esiste – poi, una seconda interpretazione, più contenuta, che permette di mantenere la medesima forma, con una lunghezza inferiore. Le dita rimangono comunque affusolate; tuttavia, dall’immagine meno aggressiva e risultano, senza dubbio, più pratiche, adatte – ad esempio – a chi pratica sport. Riproducibile, poi, la tecnica, anche con le unghie finte, acquistabili in profumeria.

Va detto, inoltre, che rendono meglio su un letto ungueale stretto e che possono indossare le colorazioni di smalto più disparate. Ciò non di meno, i toni preferiti restano i nude e le sfumature del rosa pallido. Via libera anche al french, nelle sue infinite declinazioni, come quella realizzata in obliquo o al baby boomer e ai dettagli luccicanti.

Largo, ovviamente, anche alle nuance scure. Si va, in tal caso, dal marrone al bordeaux cupo, il verde petrolio, senza dimenticare il nero, declinato nella sua rilettura opaca. E trovano spazio, persino le tinte pop, sorta di tela, per minuziosi lavori di micropittura, in cui l’unico limite è determinato dalla personale fantasia.

UNGHIE? PARLIAMONE UN PO’

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