Barbie dai mille talenti, persino quello di sfondare al botteghino
Un successo. Uno di quelli calcolati, in effetti, testimone l’attesa delle famiglie e dei fans, nostalgici della bambola Mattel. I numeri raggiunti al box office il primo giorno di programmazione, d’altronde, no lascia dubbi: 2.178.000 euro, ottenuti all’uscita nelle sale cinematografiche.
Apprezzate, insomma, oltre che attese, le avventure di Barbie – alias Margot Robbie e Ken (Ryan Gosling), nella rilettura orchestrata dalla regista Greta Gerwing. Un film, badate bene, vietato ai minori di 13 anni, per via di alcune battute che hanno fatto storcere il naso alla Motion Picture Association (MPA). In compenso, gli influencer di tutto il mondo hanno gradito la pellicola e parecchio.
Stando alle prime testimonianze di chi ha avuto modo di assistere alla programmazione, a lasciarsi apprezzare sono state soprattutto le tematiche. Sottotesto, in un film tutto rosa e fucsia, che, in realtà, mira ad altro. Verrebbero trattati, tra le righe e i fotogrammi, argomenti femministi e contro la sessualizzazione del corpo delle donne.
Non solo, Barbie uscirebbe finalmente dalla scatola. Abbandonati i panni di ingenuotta e credulona, scoprirebbe in sé una donna risoluta e decisa.
Strano a dirsi, forse, ma qualcosa per cui varrebbe la pena aprire la porta di casa e recarsi al Cinema a vedere, o meglio, interpretare, al di là del filtro giocoso delle immagini, un girato, pure, dalle numerose controversie.
Oltre alla censura sopra accennata, ricordiamo che, in Vietnam, è stata vietata la proiezione perché in una cartina geografica mostrata nel film non veniva rispettata la “line nine dash“, ovvero la linea dei nove trattini, rappresentazione su carta delle rivendicazioni territoriali della Cina nel Mar Cinese Meridionale. Allo stesso modo, aveva fatto molto discutere il fatto che, per preparare e dipingere la scenografia di rosa, la quantità di vernice utilizzata (ma qui si va nella pura teoria) aveva condotto all’esaurimento delle risorse mondiali della tinta.
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