Giambruno e i risvolti politi del ‘fattaccio’ consumato in tv

Giambruno e i risvolti politi del ‘fattaccio’ consumato in tv

A pensar bene‘, recita un antico detto ‘si fa sempre in tempo’. Fatto sta, l‘affair Giambruno occupa, in questi giorni, le pagine di tutti i giornali.

Dopo i fuori onda trasmessi da Striscia, il giornalista si è autosospeso, in accordo con la direzione della testata. E, mentre Simona Branchetti, sua collega, lo difende: “In azienda si sa che è un burlone, un ragazzo sopra le righe, che utilizza espressioni colorite. Nessuno si è scandalizzato nel vederlo scherzare con le ragazze della sua squadra. Da qui a creare un mostro ce ne corre. Detto questo, quelle frasi sono volgari e inappropriate“. Il Codacons, dal canto suo, fa sapere in una nota che presenterà in procura, a Milano, un esposto contro il conduttore Mediaset, per il possibile reato di stalking.

Intanto, escono gli scatti del day after, con Lui immortalato mogio mogio al centro commerciale di Orio al Serio; lo staff della Meloni fa sapere che Lei – e chi potrebbe darle torto – è inc…ata nera, soprattutto per il clamore mediatico della vicenda. Crozza fa incetta di imitazioni e il Governo – giochi di equilibri – ad un anno dalla messa in carica, schizza nelle preferenze. Addirittura, il celebre Le Figarò non esita nel celebrare le lodi di colei che lo ha reso possibile. “Prudente, attenta a non rinchiudersi in vane polemiche. Giorgia Meloni, un anno di rivoluzione senza fretta“, titola. Un processo di ‘normalizzazione’ che – stando ad un sondaggio condotto da Ipsos Italia – ha fruttato al Capo del Governo il 42% di pareri favorevoli e, al suo partito di provenienza, un attestato di gradimento pari al 29,8%. Quattro punti in più, rispetto alle Politiche del settembre 2022. “Per la prima volta in più di dieci anni, potrebbero esserci state le condizioni per una stabilizzazione della vita politica italiana“. Onore al merito.

Non solo. Come se non bastassero i meme, il nostro, diventa protagonista di un murales. L’opera Giamlupo e Cappuccetto Nero dell’attivista Cristina Donati Meyer campeggia, da stanotte, sui muri della Capitale meneghina.

Nel frattempo, c’è chi ne parla al passato, con lo sguardo rivolto a quel che il guascone di oggi era allora: “Cercavo un assistente per il nostro programma di politica, Linea d’Ombra. Andrea Giambruno si presentò insieme ad altri due ragazzi. Feci il provino a tutti e tre e scelsi lui. Era un ragazzo educato, preparato. E anche di bell’aspetto e questo è utile, a livello televisivo. Ebbe un contratto di collaborazione annuale“. Lo ricorda così, Adriana Santacroce, conduttrice di Linea d’Ombra e coordinatore di redazione di Telenova, storica tv lombarda del Gruppo Editoriale San Paolo.

Era sveglio e si capiva che puntava a una carriera con una platea più ampia di quella regionale“, prosegue. “Ho faticato a riconoscerlo, perché quando ha lavorato da noi era molto educato. Mai un atteggiamento sopra le righe o una battuta fuori posto, anche con altre colleghe o con le ragazze che facevano le vallette nelle trasmissioni sportive. Ma, del resto, aveva 20 anni in meno“.

Forse, avere troppi riflettori addosso dà alla testa“. Forse… Concrete, invece, le scuse di Piersilvio. L’amministratore delegato di Mediaset, in una chiacchierata in cui avrebbe espresso cordiale vicinanza alla Presidente del Consiglio, avrebbe anche affermato di non essere stato avvertito della messa in onda dei filmati. “Altrimenti, ti avrei informata“.

Ricci se la ride, sornione e c’è chi invia alla Premier attestati di solidarietà.

Tant’è. Pare che la vicenda, con i suoi colpi di scena, sia destinata a far parlare ancora. In contemporanea, della serie ‘separazione che va, divorzio che viene’, esce anche la notizia dell’addio dell’attrice Meryl Streep al marito Don Gummer. Si dividono, dopo 45 anni insieme, ma questa è tutta un’altra storia…

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