Oggi mi sveglio… assertiva

Oggi mi sveglio… assertiva

Noi… e gli altri. Il più grande dilemma del vivere, spesso, risiede nelle relazioni e nel modo di gestirle. Ognuno, difatti, è dotato di un proprio stile comunicativo. Dunque, a prescindere pure dalla professione che si svolge, affinare le personali capacità di arrivare al prossimo può influenzare positivamente il quotidiano. Del resto, siamo abituati a districarci tra famiglia, lavoro, amici, conoscenti. Pertanto, ricavare un’accezione di Assertività equivale ad acquisire consapevolezza e qualità, rispetto al tempo che scorre.

Premesso che la maggior parte della comunicazione avviene in maniera inconsapevole, il primo assioma – definito direttamente dagli studiosi – corrisponde all’idea che non si può non comunicare. Secondo il suddetto principio non è, quindi. possibile assumere un non-comportamento. È altrettanto importante sapere che anche i gesti, la postura, il tono della voce e perfino i silenzi esprimono messaggi.

NEL DETTAGLIO

Ai due estremi di un’ipotetica corda convivono, pur se con parecchia difficoltà, due diversi caratteri: passivo e aggressivo. Entrambi – va sottolineato – scorretti, poiché sbilanciati e, nel lungo termine, in atto di danneggiare anche i rapporti più longevi.

  • Comportamento passivo: la tendenza è a non mettersi in discussione, cercando il più possibile di evitare il confronto e il conflitto. L’attitudine a subire e ignorare i propri bisogni può generare insoddisfazione e perdita di stima di sé
  • Comportamento aggressivo: in questo secondo caso, invece, l’inclinazione è alla prevaricazione, mettendo in soggezione coloro con cui ci si rapporta. Un modo altrettanto valido, paragonato al precedente, per destare timore e, di conseguenza, allontanare chi ci è intorno

La maniera ideale, potremmo indicarla, saggiamente, pressoché nel mezzo. Assertivamente, ci mettiamo nella condizione di tenere buoni rapporti e raggiungere gli obiettivi desiderati, senza che si creino situazioni di attrito. L’equilibrio si può raggiungere, insomma, proprio grazie alla comunicazione assertiva.

Già, ma cosa significa, di per sé, asserire? Potremmo tradurlo con un diretto: affermare con certezza. Si tratta, in sintesi, della capacità di esprimere efficacemente e con chiarezza le proprie opinioni e i propri sentimenti. Modo di interagire, che si attua con comportamenti che sostengono i propri diritti e desideri, rispettando – beninteso – l’identità dell’altro. Significa, anche, nutrire fiducia nelle proprie e altrui peculiarità, essere coscienti dei limiti; soprattutto, quando e se occorre, saper dire di no.

Più in generale, il comunicatore assertivo ha un atteggiamento non giudicante e sa fare le critiche in modo costruttivo, in un clima di rispetto reciproco.

L’ascolto empatico è, quindi, alla base di una comprensione, che sia anche emotiva. Mettersi nei panni di chi ci è di fronte, immedesimarsi nel suo punto di vista, uscendo dal piano puramente razionale. Di conseguenza, una volta stabiliti gli adeguati presupposti, comprendersi, o meglio, raggiungersi, diverrà senza dubbio più facile.

Sviluppare le proprie doti di comunicatore permette, allora, di instaurare rapporti di valore e riuscire nell’intento è importante, specialmente in situazioni di convivenza prolungata. Risultato, che si ottiene attraverso un esercizio continuo. E’ un’abilità – infatti, questa – che si può imparare e coltivare.

Tuttavia, è necessario – prima – conoscersi. Osservarsi con schiettezza e raggiungere una coscienza piena delle necessità che ci appartengono. Traduzione: possedere una buona dose di autostima, oltre a una serie di altre skills.

Il comunicatore assertivo è – riassumendo – capace di gestire le relazioni interpersonali, i conflitti e le critiche, ma anche di dare e ricevere feedback positivi.

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