Il Gliadiatore: tra curiosità e segreti sul set
Il 5 maggio 2000, con lo sbocciare del nuovo secolo, arrivava, nelle sale statunitensi, un film con il destino scritto dentro. Qualcosa, che avrebbe segnato un prima e un dopo e che, di sicuro, avrebbe regalato sempiterna celebrità all’interprete principale, al suo regista e perfino al doppiatore.
Massimo Decimo Meridio – alias Russell Crowe – generale romano fedele a Marco Aurelio (Richard Harris) si apprestava, così, a divenire il più celebre Gladiatore di tutti i tempi.
E, al suo fianco, la schiera di attori coinvolti nella pellicola, da Joaquin Phoenix, il crudele e ambizioso Commodo; ad Oliver Reed – Proximo – nei panni di un mercante di schiavi e molti altri talenti d’eccezione. Peplum – come si diceva una volta – racconto di riscatto e di vendetta per eccellenza, girato tra Marocco, Italia e Malta.
Aspetto che, ancor di più, lascia riflettere è che, nonostante la storia venga riscritta con gran disinvoltura e gli anacronismi non si contino, il film, dal costo esorbitante – 103 milioni di dollari – conteneva in sé, già scritto, il proprio destino. L’incasso, per poco meno di 460 milioni, lo avrebbe assurto a cult, trasformando l’attore neozelandese in una star di Hollywood.
Un successo globale, del resto che, all’epoca, ottenne 5 Oscar: Miglior film, Migliore attore protagonista, Migliori costumi, Miglior sonoro e Migliori effetti speciali e 4 BAFTA. Un Colossal e, come tale, anche un compendio di imprevisti e fatti insoliti, accaduti in fase di riprese…
- Nella scena in cui Massimo combatte contro Tigris delle Gallie (Sven-Ole Thorsen), nell’arena, vengono introdotte cinque tigri. Ebbene, come ovvio pensare, un veterinario, armato di pistola con frecce tranquillanti, era anch’egli presente durante le riprese. Per motivi di sicurezza, poi, Crowe era tenuto ad almeno 5 metri di distanza dagli animali
- L’attore Oliver Reed, che nel film interpreta Proximo, è morto tre settimane prima della fine delle riprese principali. Colpito da un improvviso attacco cardiaco, all’età di 61 anni, mentre si trovava a Malta. Poiché svolgeva un ruolo chiave, una clausola nella copertura assicurativa del film avrebbe permesso ai registi di rigirare tutte le scene che lo riguardavano con un altro attore; mentre gli assicuratori avrebbero pagato circa 25 milioni di dollari. Tuttavia, Scott scelse altrimenti, completando, invece, le scene, tramite l’intervento della tecnologia digitale
- I produttori sponsorizzavano la relazione sentimentale tra Massimo e Augusta Lucilla (Connie Nielsen). A tal proposito, il regista si oppose, convinto che, in tal maniera, si sarebbe ridimensionata la volontà del protagonista di vendicare moglie e figlio assassinati
- La colonna sonora è stata composta da Hans Zimmer e cantata da Lisa Gerrard e rientra nell’elenco delle più vendute di tutti i tempi
- L’anello con sigillo di 2 mila anni fa, che l’attrice Connie Nielsen indossa nel film, è stato acquistato dalla stessa attrice, in un negozio di antiquariato
- Le ferite sul viso di Russell Crowe, dopo la scena della battaglia iniziale, sono reali. L’attore, difatti, è stato scagliato contro i rami di un albero, dal suo cavallo. I punti di sutura sulla guancia sono chiaramente visibili nella scena in cui dichiara a Commodo di voler tornare a casa. Non solo. Nel corso delle scene di lotta tra gladiatori, Crowe si è rotto un osso del piede, incrinato un’anca e ha perso la sensibilità dell’indice destro per due anni, in seguito ad un combattimento con la spada
- La parte da protagonista, in un primo tempo, sarebbe dovuta appartenere a Mel Gibson. La Star, tuttavia, rifiutò, dal momento che, a 43 anni suonati, si considerava troppo anziano. Diversamente, il neozelandese non ebbe alcun dubbio: “Mi hanno detto: ‘È un film da 100 milioni di dollari. Sei diretto da Ridley Scott. Interpreti un generale Romano’. Io sono sempre stato un grande fan di Ridley”
- Divenuto, presto, amico di Richard Harris, diversa fu, invece, per Crow, l’esperienza con Oliver Reed. I due, a quanto si racconta, hanno immediatamente provato una naturale antipatia reciproca. Ad un certo punto, pare anche che Harris abbia sfidato Crowe a duello
- La scena della battaglia iniziale di Vindobona è stata girata a Bourne Woods, nel Surrey, in Inghilterra. La Royal Forestry Commission aveva previsto che la zona fosse sottoposta a deforestazione. Ridley Scott, allora, propose che la produzione finanziasse l’operazione e così avvenne. Per portare a termine la sequenza della battaglia occorsero 20 giorni di riprese
- Scott chiese al comune di Roma la disponibilità, per poter girare alcune scene all’interno del Colosseo. Il Comune, però, rifiutò, poiché l’Anfiteatro era in fase di restauro
- Molti tra gli animali presenti nel film furono dati in prestito alla produzione dallo zoo di Rabat, in Marocco
- Si narra che il vero Commodo sia stato l’unico Imperatore Romano, nella storia, a dilettarsi, in prima persona, nei combattimenti. Sembra si sia esibito ripetutamente e non solo in un’unica occasione, come nel film. Inoltre, pare che non venne ucciso nell’Arena, bensì, strangolato nelle proprie stanze, dal suo maestro gladiatore Narcisso
- Si dice, ancora, che Phoenix sia stato sempre molto nervoso sul set e che, addirittura, avrebbe chiesto a Crowe di malmenarlo, prima della scena finale, in modo da poter entrare appieno nel personaggio. Crowe, perplesso, chiese – a sua volta – consiglio ad Harris che, prontamente, gli rispose: “Facciamolo arrabbiare“. Infine, dopo diverse ore e tante pinte di Guinness, i due riuscirono a farlo rilassare
- Crowe iniziò a girare, pochi mesi dopo la conclusione delle riprese di “Insider – Dietro la verità“, per la cui parte era ingrassato 18 kg. Al momento di girare, ciò nonostante, era di nuovo in perfetta forma. Tutto merito – spiegò – del quotidiano lavoro nella sua fattoria australiana
- Sul set, nacque l’amore tra Ridley Scott e Giannina Facio, l’attrice che interpreta la moglie di Massimo. I due sono legati da allora e si sono sposati, nel 2015
- Tra gli errori più singolari presenti nella pellicola, il pollice all’insù. Nell’Antica Roma, l’Imperatore alzava il dito, per ordinare un’azione con la spada (quindi, la morte per il soccombente); mentre il pollice all’ingiù stava a significare la spada riposta nel fodero (clemenza, di conseguenza, verso lo sconfitto). Regista e troupe ne erano consapevoli ma, poiché, nell’età contemporanea, il pollice alto è considerato un segnale positivo, si è deliberato di non confondere inutilmente il pubblico
- Una parte delle riprese sono state girate a Malta. Qui, è stata costruita una replica di circa un terzo del Colosseo, alta circa 16 metri. Costruzione, che ha richiesto diversi mesi ed è costata circa 1 milione di dollari
- Russell Crowe era continuamente insoddisfatto del copione e ha, perciò, più volte chiesto che quest’ultimo venisse riscritto. Inizialmente, l’attore si era rifiutato di pronunciare la celebre battuta: “E avrò la mia vendetta, in questa vita o nella prossima“. Poi ci ha ripensato e rivoltosi allo sceneggiatore William Nicholson, ha detto: “Le tue battute sono spazzatura, ma io sono il più grande attore al mondo e posso far sembrare buona anche la spazzatura“. A dispetto di quanto sopra, in ogni caso, Crowe ha più volte dichiarato che il film resta il migliore che abbia girato a Hollywood
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