Scotti, Scotti dei miei meme…

Scotti, Scotti dei miei meme…

Un capolavoro di conduttore… e di uomo, che vanta un profilo TikTok e oltre un milione di follower, al suo seguito. Tant’è che c’è chi lo definisce il boomer dei meme. Così è per Gerry Scotti – al secolo Virgilio – la cui faccia, catturata in mille espressioni diverse, viene utilizzata, a commento di qualunque situazione.

Per non parlare dei deepfake, vale a dire dei tanti video creati attraverso l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale che lo trasformano… a piacimento, in un ‘infinità di altri personaggi diversi. Di seguito, il nostro si immerge nei panni di Chris Martin, oppure di Lazza, che cantano proprio… con la voce.

Chi l’avrebbe mai meme è diventato il mio slogan“, commenta, sornione, lo stesso Gerry, che si è perfino aggiudicato l‘Oscar come “personaggio più memato dell’anno” ai Meme Awards. Animale di spettacolo, ma anche nella nuova veste, ormai consacrata, di Star dei Social, che contemplano tempi e modalità assai diversi di comunicazione…

Motivo in più per – rubiamo le parole direttamente allo ‘zio’ – “gongolare“. “Mi sento come un signore di 65 anni nell’ovetto di Cocoon. Per essere capiti da questa nuova generazione bisogna non solo stare allo scherzo, ma parteciparci“.

E, se esiste un modo per deboomizzarsi, è quello di parlare, usando gli stessi termini della generazione attuale. Dunque, Ghostare significa, letteralmente, “sparire“. Anche se, poi, fare ghosting, non è proprio un atteggiamento tipico del nostro, sempre presente – e rintracciabile – da oltre 40 anni.

E, quando gli viene chiesto se, al contrario, non ne sia stato vittima, “Lo racconto nel mio libro, Che cosa vi siete persi“, risponde. “Alle giostre c’era questa ragazza che dava i biglietti per la casa degli specchi. Alla decima visita in dieci giorni capì che andavo lì per lei. Mi chiese di portarla al cinema, ma io – da studentello imbranato qual ero – risposi che dovevo prepararmi per la versione di greco. Mai più vista in vita mia, ma la ricordo come Juliette Binoche in Chocolat“.

Da questo punto di vista, in quanto a Tinder, “no, non mi interessa“, precisa. “Sono stato uno che ne ha fatto a meno tutta la vita. La trovo una app molto da boomer. Voglio sperare che i ragazzi abbiano altri modi per conoscersi e frequentarsi».

Diversamente, quando si tratta di soldi, specifica di essere stato “uno dei primi della mia generazione ad avere la carta di credito nel telefono. Ho scaricato Satispay, uso Revolut che è la app più moderna di tutte. Negli ultimi cinque anni non ho preso voli e auto a noleggio, se non passando dal mio telefonino“.

Ancora, se dovesse scegliere un meme, il preferito è “quando mi fanno parlare in pugliese. Ma ce ne sono centinaia di migliaia, con la mia faccia, con la mia voce. Tanto che mi è venuta l’idea di fare un disco di Natale (Gerry Christmas, che esce l’8 dicembre), con i più grandi successi – delle Feste – cantati da me, con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale».

Riprendiamo… Cosa significa Snitchare? “Me lo dica lei che mi confondo“, risponde, rivelando l’innocenza di chi, nato in tempi diversi, manifesta i suoi inciampi nel comprendere il senso di ogni parola.

Fare la spia, gli viene spiegato. “Ecco, è un termine che non conosco perché non lo faccio. Anzi dico una cosa molto da boomer: chi fa la spia non è figlio di Maria“. Una boomerata, appunto, a testimonianza che, meme o no, la saggezza è la madre di tutte le virtù e arriva solo con l’esperienza.

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