Anche sotto le Feste atteniamoci al Galateo

Anche sotto le Feste atteniamoci al Galateo

Il conto alla rovescia, è ufficiale, ha preso il via e, la di là degli impegni quotidiani, sono in molti, coloro già presi ad organizzare le prossime Festività. Tuttavia, a sostegno di chi le cose ama farle ‘a dovere’ esiste – sappiatelo – un Bon Ton, delegato proprio ai giorni Natalizi. L’abc di quel che fare… e non fare, dal 24 fino alla fine dell’anno.

Del resto, i fattori di rischio sono spesso in agguato, senza nemmeno che ne rendiamo conto: dagli addobbi kitsch ai regali sbagliati, fino agli errori nella mise en place o nell’organizzazione dei diversi momenti di incontro. Meglio, allora, astenersi dall’improvvisare e tener conto di alcuni, preziosissimi, suggerimenti.

  • Partiamo… dall’inizio, vale a dire dagli addobbi, caratterizzanti del periodo che, suggerisce il Galateo, non devono mai risultare esagerati. Sì a lucine e decorazioni, fuori e dentro casa, quel tanto che basta per… cerare l’atmosfera. Non di più. Amanti del minimal? Nel senso opposto, la faccenda non cambia. A volte basta anche una ghirlanda alla porta, per dare il senso della Festa
  • Un occhio di riguardo – quasi superflua come osservazione – anche alla tavola. Si richiede un allestimento curato e, naturalmente, a tema… anche quando, a casa, si è quelli di sempre. Candele rosse, un centrotavola ad effetto, tovaglia e tovaglioli in linea e il risultato sarà senza dubbio assicurato. Senza abbandonare quel pizzico di creatività, che non guasta mai

Qualora, invece, si attendessero ospiti, allora sarà divertente sfoderare il servizio migliore, con tanto – magari – di sottopiatti che, oltretutto, codificano lo spazio tra un commensale e l’altro. I segna posto? Perché no, purché siano discreti

  • Teniamo, poi, conto del fatto che gli ospiti vanno avvisati per tempo su chi, insieme a loro, parteciperà alla serata. Meglio evitare che, inavvertitamente, riemergano sopite acredini. E’ un appuntamento, all’insegna della serenità, ricordiamolo. A capotavola, andranno posizionate le persone più anziane e – niente affatto scontato – vietati i cellulari. Smartphone e affini dovranno rimanere lontani, prediligendo la conversazione. A tal proposito: meglio evitare di porre domande che vertono troppo sul personale. Il rischio è quello di incorrere in situazioni di imbarazzo 
  • I regali – anche su questo, non crediamo di dire nulla di nuovo – vanno pensati… per tutti. Anche chi si incontra per un rapido saluto, o i colleghi stretti, il capo, etc. Non serve, d’altronde, puntare su oggetti costosi. Come si dice: ‘Basta il pensiero’. E così sia. Ammesso, però, che il dono sia ragionato, espressamente rivolto a chi lo riceverà

Viceversa, per ringraziare un abbraccio, con tanto di sorriso in allegato, rappresenteranno la risposta più adeguata. Aprire con delicatezza l’eventuale pacchetto e mostrare di aver gradito quel che si è ricevuto completeranno il rito.

In alternativa, se il budget è ridotto, si potrebbe ripiegare su più semplici biglietti di auguri. Scelta vincente, anche dal punto di vista della sostenibilità.

Certo, la carta andrà scelta elegante e le frasi su scritte andranno personalizzate, frutto di un pensiero studiato ad hoc, proprio in virtù di chi si ha di fronte. Si scrive a mano – sia chiaro – non al computer, si firma e si invia, per posta. Bandite le email, come pure i messaggi tramite whatsapp; per quanto efficaci, sono formalmente meno poetici.

  • Per chi non ne fosse al corrente, esistono comportamenti precisi, anche per quanto riguarda gli auguri. Vanno posti tramite biglietto, telefonata, oppure di persona. Vietate le chat, i messaggini e via dicendo e vanno elaborati con originalità. Tra parenti – aggiungiamo – sarebbe buona norma che a cominciare nel rito, per primi, siano i più giovani. E’ anche vero, però, che si tratta di qualcosa che nasce dai sentimenti. Occorre sincerità e una genuina attitudine verso l’altro, al di là delle regole imposte.

Schematismi e/o senso di vergogna, per una volta, conviene lasciarli fuori dalla porta e ascoltare, invece, in maniera onesta – arma sempre vincente – cosa sussurra il cuore 

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