Storia sessuale di una ragazza di Southampton…
“John e Paul hanno il pene identico”… e potremmo fermarci già qui, riportando le parole pronunciate direttamente dalla bocca di lei, Jackie, l’intoccabile signora Kennedy che, a quanto pare, una volta superato il trauma della vedovanza, esaurito il percorso compreso di pillole e psichiatri, ha trovato, a suo tempo, il modo per ben consolarsi. Al di là del patrimonio, pari a 15 milioni di dollari, del fondo fiduciario di oltre 150 mila annui, compreso di altri beni e di quel che il cognato Bobby ha voluto aggiungerci di tasca propria, vale a dire la cifra, ogni anno, di 50 mila dollari.
Soldi… investiti, ad esempio, nei pranzi assieme a Robert McNamara, min. della Difesa del marito, oppure con lo scrittore Philip Roth. Vanno ai party, amoreggiano… nient’altro.
D’altronde, sarà proprio Roth a sottolineare, nella sua prima autobiografia, che avvicinarsi all’ex signora Kennedy “era come baciare un monumento nazionale“. Impresa ardua e… non per tutti. Più fortunato – ed evidentemente virile – Marlon Brando. I due escono a cena, in presenza anche di Lee, sorella di Jackie, che fa da scalda moccolo e più tardi, a casa di lui, è la fu first Lady a premere sull’acceleratore. Brando – quasi – si giustifica: “Me lo ha chiesto lei”.
Incontri – quelli appena elencati – ufficiali, diversamente da quelli – decisamente più sotterranei – con Bob e Ted. Della serie, la famiglia è un po’ come il maiale… ‘non si butta via niente‘. Persino Peter Lawford, entra a far parte della combriccola, sposato – lui – con Pat Kennedy, fino al 1966.
Tante – e questo è un fatto – le sere trascorse in compagnia del neo Presidente, in vacanza, ai Caraibi; poi quelle ad Aspen. Non solo. In virtù dell’elezione del cognato, Jackie sfodera le sue armi migliori di persuasione. Fa campagna elettorale in suo favore e arriva persino al punto di convincere Paul Newman ad incontrarsi presso l’hotel Carlyle di New York. Un modo, per portarlo a votare Bobby. Contributo: le lenzuola.
Lo seduce, ma non abbastanza per impedirgli di parteggiare per Humphrey, l’antagonista designato. Alla morte di Bob, poi, la nostra si rifugia tra le braccia di Ted, a quanto pare già soggiogato da tempo ma messosi apposta da parte, vista la consanguinea folla.
Poi, ancora, si innamora: di Onassis, che sposa, o forse dei suoi diamanti, dei possedimenti, dei milioni. Questo è tutto da stabilire. Abbandona gli Stati Uniti, non senza, tuttavia, pattuire prima – e con dovizia – il carico di ori e denari da portarsi appresso. Provvidenziale, in tal senso, il talento di André Meyer, suo consulente finanziario… e – ça va sans dire – amante.
Scambio doni, peraltro, quello con l’armatore sposato in seconde nozze, dal momento che anche il potente greco, prima di impalmarla, pensa bene di darsi da fare con Lee.
Trascorrono altri sette anni e anche il caro Aristotele indossa i panni del ‘compianto marito’, rivestendola ancora in questa occasione del ruolo di vedova e attribuendole un nuovo patrimonio e rinnovati flirt.
Ritorna alla carica Ted, ma nel frattempo, tra un Kennedy e l’altro, si aggiungono William Holden (“si faceva quattro docce al giorno”, dichiarerà Lei. Una storia lampo, che durerà, in tutto, sette giorni) e Frank Sinatra – vuoi che mancasse l’ugola d’oro di Hollywood? Roba di una notte: una botta e via, insomma, come si direbbe in tempi più attuali. Fanno parte della lista, ancora, Warren Beatty, Gregory Peck, Mike Nichols, Robert Lowell. Eccellenze, estratte dai campi più disparati ma si è capito, Jackie era ‘di bocca buona’. André Malraux, quand’è ministro della cultura francese (e con la fede al dito) e – non andando troppo per il sottile – vari ex membri del fu governo Kennedy, dai coniugati Arthur M. Schlesinger Jr. e Roswell Gilpatric a Adlai Stevenson, divorziato – invece – bisex e, in contemporanea, intimo di Truman Capote. “Sia caritatevole e sopporti questo vecchio…“, le scrive quest’ultimo, accorato. “Non le darò pace, finché non riserverà una sera per me… per le tenere cure del sottoscritto“.
Tra le “strette simpatie“, se così vogliamo definirle, rientra persino il nostrano Avvocato. Gianni Agnelli non si dimostra – questo è quel che si racconta – da meno dei suoi predecessori, né di chi avrà a seguirlo. Allo stesso modo, Clint Hill, suo bodyguard alla Casa Bianca, pare l’abbia protetta per molto tempo, anche dopo e assai a fondo.
Non manca, nella lunga cavalcata, neppure il periodo dedicato ai toy-boys: il giornalista Pete Hamill, lo scrittore Pete Davis… foriero – chissà – il lifting, che ne rinfresca i tratti e ne risveglia i sensi, che finiscono con il trovare pace accanto a Maurice Tempelsman. Basso, tarchiato, calvo, separato ma ricco sfondato.
Ma il gossip già guarda oltre… sguardo, che si spinge fino a Monaco, dove un altro uomo, neo vedovo e di più ben alto lignaggio si prefigura come estremo oggetto del desiderio: Ranieri è lì, libero, solo e inequivocabilmente appetibile.
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