Salato… made in pasticceria
Sapete cosa sia una Bouteillerie?
Il connubio perfetto – almeno stando all’idea lanciata da Federico Podron – tra pasticceria salata e vini raffinati.
Pasticcere e maestro gelatiere, il nostro, evidentemente, ama sperimentare. Così, nel momento in cui si approccia ad una nuova creazione cerca di riprodurre i gusti che lo legano all’infanzia.
Ebbene, a partire dal 4 luglio prossimo, l’intuizione si espande e apre, per l’appunto – la Bouteillerie, in quel della Capitale (via Giovanni Schiaparelli 21). Ennesima espressione del salato, che basa la personale proposta sui lievitati. Croissant – in primo luogo – integrali e con lievito madre, farciti con verdure e prodotti di gastronomia.
“Ho notato che mancava un’offerta di prodotti… da affiancare ad un aperitivo. Per questa ragione, abbiamo deciso di ampliare la proposta, in modo tale da soddisfare tutti i gusti dei nostri clienti“.
Nel menù saranno, pertanto, presenti farciture a base di avocado e salmone, pan brioche con i condimenti della stagione e, soprattutto, un aperitivo all’italiana ma dalla contaminazione francese: pizzette di sfoglia, pizzette olio e fleur de sel, anacardi al tartufo, taralli di Giovinazzo.
Servita alla degustazione, una creazione speciale dello chef, omaggio alla Francia e alla sua tradizione. “Tu me fais tourner la tête” si chiama e trattasi, nello specifico, di un gelato gastronomico al burro di Isigny e acciuga del Cantabrico, servito su un frollino di Parmigiano Reggiano 24 mesi.
Un’invenzione, quest’ultima, da far girar la testa, non fosse altro, per l’alta qualità degli ingredienti che la compongono.
Punto forte, poi, lo accennavamo, i vini. Una serie di bottiglie raffinate, rarità e champagne francesi, ad accompagnare una sorta di percorso del gusto.
Già concorrente, nel 2014, in una tra le numerose edizioni di Bake Off Italia, Podron ha deciso di abbandonare il mestiere di broker assicurativo, per intraprendere una più brillante carriera nel mondo dei dolci, seguendo, al riguardo, svariati corsi professionali.
La filosofia alla base del suo lavoro? E’ presto detto: la purezza della materia prima. “Ritengo che quest’ultima faccia il 50% della bontà di una creazione. Il resto riguarda il gusto estetico e l’equilibrio di sapori“. Formula vincente, che non rinuncia alla sua versione più sapida.
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