Calcio? In Germania è anche un fatto di sesso
Immaginate un po’: siete lì, in attesa di godervi quello che, per voi, rappresenta unicamente un evento sportivo e, invece, venite a sapere che, per alcuni, ‘il gioco più bello del mondo’ equivale all’occasione per praticare ‘il mestiere più antico del mondo’.
Sesso e sport, insomma, riassunti in due parole.
Di cosa parliamo? Ci riferiamo ai dati. Pare, infatti, che in virtù dell’ultimo campionato che si concluderà in serata con l’incontro tra Spagna ed Inghilterra, in Germania oltre 100mila prostitute abbiano – come dire – trovato impiego e, addirittura, 14mila siano giunte appositamente. Parla, il portale per servizi di escort tedesco Erobella, ma i numeri vanno a braccetto con quanto previsto dalle stesse Autorità delle città che hanno ospitato le partite. Già prima del fischio d’inizio raccontavano di “un impatto significativo sui bordelli, in particolare sulla prostituzione alberghiera”.
Francoforte, in particolare, Stoccarda e Dortmund si aspettavano un “onere pesante” per i postriboli locali; presunzione logica, legata al fatto che grossi eventi, capaci di richiamare un sovraccarico di persone, generalmente portano con sé anche una maggiore richiesta dei servizi di sex working. Compagnia a cena, in sostanza, o servizio in camera.
D’altronde, in Germania, da oltre 20 anni, la prostituzione rappresenta un fenomeno legalizzato, regolato da tanto di normative. Il sesso a pagamento costituisce una ‘normale attività di lavoro’, non più immorale e le operatrici sono soggetti fiscali a tutti gli effetti. Pagano le tasse, hanno accesso alle prestazioni sociali e all’assicurazione sanitaria.
La maggior parte – vero – si muove in maniera autonoma, ma si ragiona sul loro conto, partendo dall’idea che abbiano diritto ad un regolare contratto. Unico obbligo è registrarsi; stesso dicasi per le case di appuntamenti.
Ogni municipio , per conseguenza, può individuare quartieri, nel proprio territorio, specifici. Non solo. La legge federale impone controlli sanitari obbligatori, la registrazione delle sex workers come tali e, alcuni Laender, anche l’uso del preservativo, incluso quello orale.
L’obiettivo, va da sé, mirava e mira a garantire protezione dallo sfruttamento.
La maggioranza delle ‘lucciole’, difatti, viene usata da personaggi senza scrupoli o da centrali internazionali di traffico di esseri umani che, alle prese con eventi di grosse dimensioni, come gli attuali Europei, instaurano reti specifiche per far fronte – e lucrare – alle aumentate richieste.
Una questione, in termini generali, niente affatto facile da dirimere. Una cosa del genere era già accaduta nel 2006, per i Mondiali di Calcio. Nel 2019, sempre in Germania, c’erano circa 40mila lavoratrici del sesso legalmente registrate, ma moltissime non lo sono. Anche per questo la legge, negli anni, è stata criticata.
Ultimamente si è arrivati al punto di pensare di tornare a vietare la prostituzione ed è possibile che si ridia fiato al dibattito. Intanto, concentriamoci sulla finale, quella che si gioca sul campo ed illudiamoci per un momento che tutto il mondo sia lì, spensierato, semplicemente armato della propria voglia di tifare, riunito ad assistere chi vince e chi perde. Al sesso, se tutto va bene, ci penseremo domani…
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