L’autenticità della tavola d’autunno
Tendenze dècor, questo è il tema e, in particolare, parliamo di tavola d’Autunno. Ebbene, ispirazione vuole che, nella stagione fredda del 2024, si guardi alla Natura e se ne seguano i ritmi.
Si ritorna – riassunto – alla matericità del legno – per capirci – e, accanto, fanno bella mostra di sé il lino, la ceramica e il cotone biologico. Non solo estetica, ma scelte consapevoli e rispettose dell’ambiente, che regalano una forte spinta anche all’artigianalità. Design rustico che, tuttavia, non disdegna l’eleganza. Minimalismo, che viaggia a braccetto con la raffinatezza. Chiaro omaggio alla semplicità, alla ricerca di qualità e alla sostenibilità.
Così, tra gli elementi chiave troviamo, appunto, le tovaglie in lino grezzo, perfettamente abbinate a piatti in ceramica dalle forme irregolari, sottopiatti in legno scolpito a mano e bicchieri in vetro soffiato. Tra le soluzioni più ricorrenti, il legno che, grazie alla sue venature naturali, garantisce calore e solidità. Pezzi unici, irripetibili, che regalano alla tavola anche un’espressione di autenticità.
La palette cromatica? Vincono le tonalità tonalità calde e terrose. Si va dal verde muschio al marrone cioccolato, all’arancione zucca, al rosso scuro, fino al giallo ocra, aperto richiamo alle foglie, in procinto di mutare color; ai tramonti di stagione e alla terra umida. Il là per accostamenti sofisticati, dove le nuance più pacate si alternano e mettono in risalto dettagli luminosi.
La parola d’ordine è, in ogni caso, coerenza cromatica tra i vari elementi, sinonimo di armonia, in cui ogni particolare è pensato in precedenza. Dallo stile essenziale e decisamente ‘botanici’ anche i centrotavola. Rami secchi, foglie d’autunno, pigne e candele, soprattutto, responso di caldi bagliori e intimità.
Disposte in portacandele in ottone o in ceramica grezza, le candele creano, poi, un’atmosfera accogliente, senza sovraccaricare l’apparecchiatura. Vasi in terracotta e contenitori in vetro riciclato sono atti a fare il resto.
Presenti, inoltre, complementi in metallo e oro, a simboleggiare un’idea di lusso minimale e discreta. Largo, allora, a posate in ottone, candelabri dorati e portatovaglioli in rame.
Discorso generale, in cui la moderazione la fa da padrona, nel sostegno di un equilibrio che respiri del senso dell’accoglienza, prima ancora che del resto.
E’ il momento, pure, del fatto a mano, rispolvero – come accennato in precedenza – di volumi irregolari, smalti e lavorazioni che riprendono tecniche antiche, racconto di un viaggio che si ripercorre seduti tutti insieme, a pranzo o a cena… Bellezza, che strizza l’occhio alla funzionalità, alla robustezza e all’uso quotidiano. Costantemente nel rispetto, in termini di sottofondo, della personalità individuale.
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