Matrimonio: mi vesto… come nei film
‘Non ci resta che piangere‘, titolava una celebre pellicola di Massimo Troisi. A noi, invece, non rimane altro che appellarci ai sogni e, se proprio dobbiamo versare qualche lacrima, allora almeno, visti i tempi, sperare che sia di commozione.
Così capita, appassionati spettatori, alle prese con le scene più romantiche del Cinema, di identificarci – gusto un pochino – con i protagonisti. E, magari, di trovarci persi ad immaginare come lo stesso epilogo, costellato nel migliore dei casi da un Sì, potrebbe cesellarsi, se al posto degli interpreti ci fossimo proprio noi.
Il set si improvvisa, in tal modo, propulsore di idee, di spunti per un giorno che, oggi come oggi, sia pur più ostico da realizzarsi, resta comunque un punto – di arrivo? …di partenza? – a seconda dell’interpretazione che ciascuno ne vuol dare. E le soluzioni, anche per quanto riguarda l’abito da Sposa, possono ‘sottrarsi’ – in maniera più o meno discreta – anche da qui. Carpire dallo Schermo, per poi reinterpretare, reimpostare, riproporre, affacciandosi all’Evento secondo, comunque, dinamiche personali.
Così eccolo l’elenco, ideale e sia pur limitato – ce ne rendiamo conto – dei fotogrammi, fonte di ispirazione per chi decide di recarsi all’altare. Outfit da imitare ma, sia ben inteso, senza copiare…
C’è chi sceglie il genere Anastasia Steele. La timida e al tempo stesso turbolenta Stella delle altrettanto famose – e chiacchierate – 50 sfumature… Dakota Johnson, per l’occasione, indossa un modello di Monique Lhuiliier. In pizzo chantilly francese, leggero e dal timbro delicato, lascia scoperte le spalle ed è guarnito da uno strascico in tulle.
Eccentrico, come l’animo irrequieto e mai sazio di chi lo ha creato, al secolo Vivienne Westwood, e come le dita, freneticamente poggiate sulla tastiera, di Carrie Bradshaw, in Sex and the City. Qui lo stile si fa pomposo, gagliardo, a tratti barocco. Il Cloud Dress fa parte della collezione F/W 2007-2008 della stilista, ma sembra disegnato apposta per Sarah Jessica Parker. Corsetto in seta duchesse avorio, dai riflessi dorati; gonna dai volumi esagerati: metri e metri di taffetà Radzmir… Cosa pretendere di più?
Bo-ho chic, e già si è detto tutto. Amanda Seyfried – alias Sophie Sheridan in Mamma Mia! -rispecchia in pieno il mood, il linea con la tracklist degli ABBA. Il vestito di Anna Roth prende le mosse dalla cultura Hippy: evanescente, quasi impalpabile, corredato da un lungo velo e, tra le chiome, una ghirlanda di fiori.
Per tutti è Bella Swan, per chi la frequenta più da vicino rimane Kristen Stewart. Di fatto, è la regina di Twilight. Per l’attrice, Carolina Herrera ha previsto un look dal valore ‘inestimabile’: 35 mila dollari, tra satin e pizzo francese. La profonda scollatura sulla schiena, ornata anch’essa di pizzo e arredata da una fila interminabile di bottoncini, completano l’opera. Scarpe? Logico: Manolo Blahnik.
Rimane, sontuoso e travalica il tempo, il look dress indossato da Audrey Hepburn in Cenerentola a Parigi. Le forbici magistrali di Givenchy hanno, nel 1957, tagliato e definito qualcosa che va ben là dell’esercizio di stile. Vita bassa, corpetto aderente, scollo a barchetta e ampia gonna. Un accostamento talmente semplice, da trovare proprio nel dettaglio il fulcro della propria essenza.
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