Spaccio illegale di farmaci anti-Covid… e si muore due volte
Chiamiamolo con il suo nome perché, in effetti, non può che identificarsi altrimenti. CyberCrime farmaceutico – pensate, dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono stati oscurati, in tal senso, 132 siti – intento, attraverso il web, alla sponsorizzazione e alla vendita di prodotti illegali.
Medicinali che, per mezzo di claim accattivanti, mirano a catturare una fascia di pubblico sempre più vasta. Promettono soluzioni irraggiungibili, illudendo miseramente quanti sperano di trovare un rifugio alla propria disperazione, tramite internet.
L’uovo di Colombo, insomma, sconsacrato, tuttavia, dal Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, che fa leva su un’attività mirata di monitoraggio, svolta in collaborazione con i Nas, insieme al Ministero apposito.
Le ultime mosse della Direzione Generale dei dispositivi medici
Due, i provvedimenti più recenti, in merito, emessi nei confronti di altrettanti siti ‘pirati’. Questi ultimi, sede di pubblicità falsate, erano collocati su server esteri e con riferimenti di gestori non individuabili. Alla vendita – in pratica – venivano offerti vaccini per il Covid-19 e per l’influenza, soggetti d’obbligo di prescrizione e acquistabili solo in farmacia, per mano di operatori abilitati.
3 i vaccini anti-Covid, o meglio, asseriti tali, nel primo sito, sorta di piattaforma di e-commerce, in cui venivano promosse e pubblicizzate svariate tipologie di beni prodotti e/o distribuiti da terzi, tra cui anche molti afferenti al settore sanitario.
2 gli antinfluenzali, nel secondo. Gli stessi per cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha emesso, nello scorso mese di ottobre, un Medical product alert relativo a possibili partite contraffatte, in area centroamericana.
Il contingente avvio delle profilassi vaccinali, rende necessario rinnovare, pertanto, l’invito ad attenersi unicamente alle indicazioni fornite dagli Organi ufficialmente preposti.
Il sindaco di Robbio sfodera ancora una volta le sue carte
E, proprio in merito all’argomento, ma in termini assai differenti, arriva – in questi giorni – quella che egli stesso definisce “provocazione“, da parte del Sindaco di Robbio, Roberto Francese. Il primo cittadino si era precedentemente reso noto alle cronache per essere stato il primo, in Lombardia, ad effettuare uno screening di massa sui cittadini, in quel di aprile.
Adesso, l’ennesima sfida al Governo. “Sono disponibile – spiega – a regalare io il tampone rapido nasale a tutti i cittadini per andare in bar e ristoranti, in piena sicurezza“.
“Mi attendo una risposta da Conte“, prosegue.
“Se il tampone nasale viene fatto da gestori, cuochi, camerieri e clienti, il locale può definirsi Covid free. Questo porterebbe anche a una massiccia attività di screening, per arginare il contagio. Stessa cosa può essere fatta in autonomia dalle famiglie nelle mura domestiche, per passare serenamente le Feste“. Stando al ‘nostro’, “si può festeggiare in sicurezza, senza uccidere l’economia. Basta avere la volontà di farlo“.
“Voglio proprio vedere Conte che argomenti può obbiettare“, conclude, quindi, in piena coerenza con quanto dimostrato finora.
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