Quando ‘Speranza’ arriva con la Befana

Quando ‘Speranza’ arriva con la Befana

Se come auspico si deciderà di partire tutti insieme“, a livello europeo, “noi siamo certamente pronti a farlo, già per la prima settimana del nuovo anno“. Parole, che suonano di Speranza.

No, non solo quella che riponiamo per il futuro, ma quelle di recente pronunciate proprio dal Ministro della Salute, l’ormai noto Roberto, e che trovano avvallo anche nello staff del commissario Domenico Arcuri: “Se, come da accordi sottoscritti con tutti i Paesi europei, Pfizer consegnerà – già ai primi dell’anno – le dosi, noi siamo pronti. Abbiamo siringhe e diluenti, oltre che gli elenchi dei 570 mila anziani e operatori delle Rsa, che raggiungeremo con le unità mobili. Che, a loro volta, partiranno dai 277 ospedali di riferimento, nei quali si vaccineranno anche un milione e 400 mila sanitari“.

NEGLI STATI UNITI SI COMINCIA DA LUNEDI

E non finisce qui… con l’approvazione d’urgenza della Food and Drug Administration del vaccino Pfizer-BioNtech contro il Coronavirus, l’immunizzante potrà essere somministrato, a partire da lunedì, a tutti i cittadini dai 16 anni in su. Due dosi, da riproporre a distanza di tre/quattro settimane l’una dall’altra.

Secondo le fonti e stando al piano sanitario, i primi ad aver accesso al vaccino, da questo mese, saranno i 21 milioni di addetti al settore sanitario e i 3 milioni di anziani, che soggiornano nelle residenze assistite.

Da gennaio, presupponendo l’adeguato rispetto dei tempi, sarà la volta di una seconda fascia di cittadini. Un bacino di circa 87 milioni di Italiani, facenti parte della categoria dei lavoratori essenziali, oltre a quelli della sanità.

La terza fascia della popolazione dovrebbe essere coinvolta, invece, da marzo: circa 100 milioni di adulti con patologie pre-esistenti ad alto rischio, tra cui 53 milioni di over 65enni.

Una pianificazione che, a detta di Pfizer, comprenderà la distribuzione di circa 25 milioni di dosi entro la fine dell’anno; un numero potenzialmente sufficiente per 12,5 milioni di connazionali, visto che la profilassi richiede una somministrazione ripetuta.

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