Sanremo e il pubblico ‘in bolla’, secondo i voleri della Rai
Isolati. Ingabbiati in una sorta di Paradiso artificiale, dotato di ogni comfort. Stipati – per così dire, anche se il concetto che si vuol far passare è ‘protetti’ – su una nave da crociera, poco a largo di Sanremo. Eccola, l’ipotesi, ora dopo ora più concreta, per proteggere i prossimi spettatori, a fronte del palco dell’Ariston. Un’idea folle? A quanto pare, neppure troppo, se da Viale Mazzini giunge la conferma che la questione sia al vaglio della Rai. Gli organizzatori del Festival puntano – in sostanza – a creare una sorta di ‘bolla di isolamento’, atta a garantire la massima sicurezza – in termini di contagi – per quanto riguarda il pubblico in sala.
“In effetti è vero, è una delle ipotesi prese in considerazione“, si ammette. Costa Crociere, dal canto suo, si sarebbe resa disponibile a fornire in uso la nave Smeralda, pronta ad immedesimarsi nel ruolo di albergo galleggiante per i 400 selezionatissimi spettatori, tamponati e ‘custoditi al sicuro’ per l’intera durata della kermesse canora.
In alternativa, c’è chi suggerisce di smistare l’eventuale pubblico in tre o quattro alberghi della città – e forse anche dei capoluoghi limitrofi – proprio come accade ai testimoni, in occasione degli interminabili processi americani. Spostamenti limitati al minimo, rari i contatti ed un copione di regole rigidissime a cui attenersi. Medesimo discorso, per quel che concerne cantanti, addetti ai lavori, giornalisti ed ospiti dello Show. Saranno coinvolti, dunque, nel piano organizzativo, diversi siti, tra cui il Casinò ed il Palafiori.
Assenti, invece, seppur di rito, il caos e gli assembramenti alle porte del Teatro. Perentorio, sull’argomento, Stefano Coletta, direttore di Rai Uno: “Faremo in modo che si sia, dal 2 al 6 marzo, nella maggiore normalità possibile. Non è parametrabile, invece, il fuori Ariston. Lì stiamo discutendo con il Comune di Sanremo, per capire come organizzarci. Il Festival sarà più essenziale sugli ospiti e sull’intrattenimento. Magari ce la facciamo ad essere un po’ più brevi“.
Ci si incammina, pertanto, verso un percorso pseudo-illuminato, in cui persino gli azzardi sono concessi. Eppure, nonostante la buona volontà messa in campo, già montano le polemiche. La trovata della ‘nave-bolla’ non ha incontrato il favore del segretario della Commissione di vigilanza Rai, Michele Anzaldi.
L’esponente di Italia Viva, su Facebook ha già messo il timbro su dubbi e scetticismi: “Il pubblico di Sanremo in quarantena in una nave da crociera? Speriamo sia solo uno scherzo. Davvero in Rai pensano di mettere su un’operazione del genere per aggirare la legge, mentre i teatri sono chiusi da mesi? Quanto costerebbe? Che garanzie sanitarie ci sarebbero? Si tratta solo di una boutade per andare sui giornali? Speriamo che arrivino presto chiarimenti”.
Speriamo… chissà. Tuttavia, ci viene un po’ da sorridere e ci rincuora – ammettiamo – il pensiero che siano questi i capisaldi su cui impostare le scelte politiche del prossimo anno. Significa che qualcosa si muove. Vuol dire che i problemi, quelli veri, saranno, a marzo, belli che risolti.
Che potremo ritornare a dedicarci, al nostro solito, alle canzonette e che, se ci ritroveremo chiusi in casa, sarà unicamente per scelta consapevole, mirata; perché in fondo ci appartiene spiare dal buco della serratura quel che succede fuori, maliziosi come siamo. Che, stravaccati sul divano, non ci sentiremo costretti da un male che ci avvolge e che ci sopraffà, non lasciandoci via di scampo.
LEGGI ANCHE: Sanremo… balaustra di ostinata pervicacia
LEGGI ANCHE: Sanremo 2021: il traghettatore Amadeus salva il Festival dal Coronavirus
Commento all'articolo