‘Perché Sanremo è Sanremo’. Ma a volte no
Mai più senza. Avremmo voluto raccontarvi questo, perché avrebbe significato che tutto è tornato al proprio posto. Che siamo pronti a guardare avanti. E, invece, ci tocca rimanere, coda tra le gambe, se non fermi almeno a passo rallentato, parecchio rallentato, mentre attendiamo che l’evento si compia. A cosa ci riferiamo? Ne abbiamo più volte parlato: tema del giorno, il Festival di Sanremo che, neppure iniziato, sembra non trovare pace.
Dunque, riepilogando, si farà, dal 2 al 6 marzo. Ma rappresenterà anche l’occasione di un primato. Sarà il primo, infatti, e vorremmo dire il solo, a non godere del calore – oddio, non che quello dell’Ariston si sia mai sperticato in applausi – del pubblico. Il prefetto di Imperia, Alberto Intini, ha così sentenziato, a dispetto pure di Amadeus e delle sue mille manovre, per ripristinare una situazione ‘normale’.
Il recente incontro con i vertici Rai è servito proprio a questo, a definire i protocolli della faccenda.
“Una cosa è certa, per noi e per loro. Non sarà un evento pubblico e questo è evidente“, si è concluso, al termine dell’incontro, prolungatosi circa un’ora. “L’attuale Dpcm non consente spettacoli aperti al pubblico nei teatri e nei cinema, anche all’aperto. Quindi, non c’è alcuna ipotesi di presenza di pubblico né pagante, né su inviti“. By by, pertanto, ipotesi nave da crociera, addio al pensiero – così romantico – di un trasbordo dall’acqua alla Sala del Teatro per i pochi, privilegiati spettatori, esenti da contatti con il mondo esterno e costretti a tamponi, da effettuarsi tutte le sere. Semmai, in sostituzione, si pensa ad uno sparuto gruppo di figuranti.
Argomento, non da meno, la questione città di Sanremo. ‘Strade, vicoli e palazzi‘ – per rubare le parole a Cocciante – invasi, solitamente da uno stuolo di fan, curiosi, giornalisti e addetti ai lavori. “Il programma televisivo sarà tarato, in base ai riverberi che può avere sulla città“, come a specificare che si avrà cura di ogni particolare, fuori e dentro la location adibita. A partire dalla sala stampa, notevolmente ridotta e con la capacità di accogliere non più di 70-80 persone.
In proporzione, a ben guardare, sarà molto più folto il numero dei presentatori. Già sapevamo di Amadeus, ovvio, con accanto Fiorello e, in aggiunta, Achille Lauro, Elodie e Zlatan Ibrahimović. Adesso si accoda anche il nome della 25enne modella veneziana Alice Campello e, si sussurra, ad accompagnarla sul palco, un altro numero uno del calcio: Alvaro Morata.
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