‘Shaved is better’. L’ultimo trend dei signori maschi
“Donne, diamoci un taglio!”, sentenziava Antoine, parrucchiere – o, come diremmo oggi, l’hair designer – che rivoluzionò gli stilemi dell’universo femminile. E’ sua l’attribuzione del celebre ‘taglio alla maschietta’ di cui si fece portavoce, agli inizi del ‘900, la stilista Coco Chanel.
Oggi la situazione si ripete, ma a ruoli inversi. La tendenza è corto. Cortissimo. Praticamente rasato. Sempre molto scettici gli uomini, al riguardo, benché attori, sportivi, cantanti… abbiano adottato lo stile, facendosene in prima persona manifesto. Del resto, un look ‘minimal’, talvolta, migliora. L’idea di rinunciare ad una folta chioma non risulta, comunque, gradita ai più. Che si tratti di una sorta di sindrome salomonica?
Cambiare non è mai semplice ma, talvolta, sono le circostanze ad avere la meglio, imponendo scelte che, altrimenti, mai avremmo preso in considerazione. Così, la lontananza prolungata dal salone del barbiere. L’appuntamento per la consueta spuntatina, attualmente, è relegata in soffitta. E allora l’insofferenza, di fronte ad una testa ribelle, sale… e produce i suoi effetti.
Le alternative, in caso, esistono ma, forse, non sono proprio adatte a tutti. Codino, cesellatura ‘a scodella’, oppure lungo, formato Brad Pitt in ‘Vento di Passioni’. Elitario, come intuibile
Ecco, dunque, spuntare su Instagram una serie di tutorial che insegnano come, rasoio alla mano, liberarsi del ‘disavanzo’. Senza contare, poi, che i lineamenti, meglio esposti, ne giovano. Si evidenziano i tratti del volto, valorizzandoli. Si acquista – per dirla meglio – carattere e – perché no – una certa dose di fascino, che non guasta mai.
In ultimo, altro fattore da valutare è l’ordine. Archiviando la considerazione che non tutti sono dotati dell’adeguata manualità per ‘operare’ in autonomia, lo smart working impone quel tanto di attenzione, affinché il look non risulti irrimediabilmente trasandato.
Intrigante, per carità, ma poco confacente all’ambito lavorativo.
Presentarsi al cospetto di colleghi o capo ufficio, sia pure via Skype, costituisce una responsabilità, verso se stessi, in primo luogo, e verso gli interlocutori del momento. Tanto vale, perciò, passare alle maniere risolute. Via tutto… e non ci si pensi più!
1 commento