Quando le regole, anche in fatto di cibo, le detta Leonardo
Un rivoluzionario: dissacrante, geniale, unico. Spericolato artefice del summo pensiero. Stiamo parlando di Leonardo Da Vinci, e come appellarlo altrimenti?
Del Divino, così come molti hanno voluto etichettarlo, si è detto di tutto. E di più. Colui che ha saputo sublimare arti e scienze, precorrendo secoli di applicazioni tecniche ed invenzioni, si è rivelato a noi grazie ad una sete di conoscenza, mai sazia, ed un lavoro di ricerca incessante.
Ebbene, a garanzia di cotanto capitale, un irreprensibile stato di salute, figlio di regole – anche in questo caso – semplici da seguire, redatte direttamente dal ‘nostro’.
Accorgimenti, validi ancora oggi e che ben si adattano allo stile di vita contemporaneo. Eccoli, dunque, uno via l’altro, i consigli forse più preziosi che il generoso Da Vinci ci abbia mai regalato:
- Banale, forse, in termini di riflessione, ma cosa c’è di più attendibile della voce interiore? Impariamo ad ascoltarci, pertanto, giacché mangiare senza appetito significa solo appesantire l’intestino. Inutilmente.
- Vietato dar retta alla gola prima di coricarsi. Ne deriva la compromissione della digestione e del buon riposo. La sera, sempre meglio puntare su piatti a base di verdure, cereali o legumi. Lasciate, al fine, che sia il sonno a ristorarvi.
- Masticare bene non solo permette di gustare a fondo ogni alimento, ma consente, altresì, di approfittare al massimo degli elementi nutritivi e – non ultimo – facilita la digestione. Vale farci una pensata!
- ‘La semplicità è l’ultima sofisticazione‘. L’aforisma, tra i più famosi, ben identifica il senso di scelte indirizzate verso alimenti sani, nutrienti, che poco presentano di elaborato, ma non per questo risultano meno gustosi.
- Mai intralciare il lavoro dell’intestino. E allora ecco che, terminati i pasti, è assai più adeguato fare due passi all’aria aperta. Il corpo ne trarrà sicuramente beneficio. Del resto, vincendo la lotta contro il pisolino post pranzo ne guadagnerà, senza dubbio, il riposo serale.
- Sorseggiare un bicchiere di vino a pasto fa bene, lo sostenevano anche i nostri nonni. E allora perché no? Quantità moderate, beninteso, e mai a digiuno.
- Chiudiamo, sulla falsariga del modo in cui abbiamo aperto: qualora sia impellente la necessità di andare alla toilette, non ritardate l’appuntamento.
- In ultimo, una chicca: “Il Maestro si diletta con insalate, frutta, verdure (di stagione n.d.r.), cereali, funghi e pasta; sembra però avere una predilezione per il minestrone“. Dunque, che minestrone sia!
IL MINESTRONE GENOVESE
INGREDIENTI:
- 180 gr fettuccine di grano duro
- 1 pomodori ramati
- 1 patata
- 1 cipolla
- 1 carota
- 1 costa di sedano
- 240 grammi fagioli borlotti in scatola
- 1,8 kg verdure miste
- prezzemolo
- 2 croste di parmigiano reggiano
- 1 mazzetto basilico
- 10 grammi pecorino romano grattugiato
- olio extravergine d’oliva
- sale grosso
- sale
PREPARAZIONE:
Sgocciolate i legumi. Mondate gli ortaggi (scegliete tra fave, piselli, fagiolini, zucca, cavolo cappuccio, zucchine e melanzane, secondo la stagione); lavateli e riduceteli a tocchetti.
Lavate e tritate il prezzemolo, in modo da ottenerne una bella manciata.
Pesate tutte le verdure e calcolate 130 ml di acqua, per ogni etto. Versatela in un grosso tegame e portatela ad ebollizione. Unite le verdure (tranne sedano, cipolla e prezzemolo) e i fagioli sciacquati e cuocete su fiamma vivace, per 5 minuti. Abbassate il fuoco e aggiungete sedano, cipolla e prezzemolo. Coprite la pentola e proseguite la cottura per 1 ora, mescolando di tanto in tanto.
Quindi, unite 1 dl di olio, una presa di sale grosso e le croste di parmigiano e cuocete altri 50 minuti: le verdure devono disfarsi. Schiacciate le più grosse con una forchetta, per rendere il minestrone cremoso. Unite la pasta spezzettata e portatela a cottura.
Preparate il pesto. Mondate e lavate il basilico. Private l’aglio della buccia e dell’anima centrale e frullatelo con il basilico, lavato e asciugato, il parmigiano, il pecorino, una presa di sale e 5 cucchiai di olio.
Dopo che il minestrone avrà riposato per 30 minuti fuori dal fuoco, tagliate a tocchetti le croste di parmigiano e mettetele di nuovo nel minestrone, insieme al pesto. Mescolate e servite tiepido o freddo, a piacere.
LEGGI ANCHE: Quel grande furbacchione di Leonardo che nascose la Gioconda… sotto la Gioconda
LEGGI ANCHE: Vitamina K: tutto quello che c’è da sapere
Commento all'articolo