Solo una mattonella? Nossignori, questa è arte
Quante peripezie e quanti anni, per recuperarlo. Da New York, ora, dopo traversie di ogni genere, fa ritorno nella sua patria d’origine, lungo le sponde del lago che lo videro nascere. Protagonista dello straordinario accadimento, il mosaico romano della nave appartenuta a Caligola.
Oggi, per la prima volta, nel Comune dei Castelli Romani verrà esibito al pubblico, presso il Museo delle Navi, dopo oltre cento anni di viaggio. Il reperto faceva, infatti, capo ad una delle due strutture fatte allestire dall’Imperatore sul lago di Nemi. Una vero e proprio tesoro, affondato insieme ai relitti e recuperato solo dopo secoli, nel 1895.
Tuttavia, a fronte del rinvenimento, le sorti del prezioso frammento si rivelarono alterne e dalle destinazioni ‘discutibili’. Dapprima venduto, poi donato, per finire nella collezione privata di una signora italiana, nel suo appartamento sulla Fifth Avenue della Grande Mela.
Il Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale riporta, dunque, a casa la sua proprietà, che vanta – a pensarci bene – duemila anni di storia. Un quadrato, dalle sfaccettature rosso carminio, verde, ocra, blu, ad animare un sontuoso decoro floreale, risalente al II secolo d.C. Pare che fosse, quest’ultimo, parte del componimento del ponte di comando di uno dei galeoni. Destinati, secondo gli storici, alle cerimonie religiose, erano, entrambi, lunghi oltre 70 metri e lastricati di marmi e smalti; ricchi di ori e bronzi.
Un segno di lustro e di potere, tramontato alla morte di colui per il quale erano stati creati. A partire dal periodo rinascimentale, e così fino ai primi del Novecento, pare che in molti ne abbiano tentato il recupero, con l’unica conseguenza, allora, del trafugamento o vendita di numerosi pezzi di valore.
Fu solo all’inizio del vecchio secolo, tra il 1928 e il 1932, che le due navi vennero riportate alla luce, a seguito di una faraonica campagna archeologica, con tanto di parziale svuotamento del lago.
“Un evento importantissimo per il territorio“, commenta il sindaco di Nemi, Alberto Bertucci, in riferimento all’operazione attuale. “Con l’aiuto di Massimo Osanna, capo della Direzione Musei del Ministero della Cultura, il mosaico avrà giusta collocazione in un’esposizione permanente al Museo delle Navi di Nemi. Una notizia eclatante, non solo per gli addetti ai lavori, ma anche un investimento sul turismo e sul patrimonio storico archeologico“. Queste, dunque, le parole di chi in una manovra di tal fatta ci ha sempre creduto e che, adesso, vede concretizzarsi i propri piani.
Il Museo aprirà al pubblico alle 12.30. Intanto, tra gli abitanti dei Castelli Romani c’è chi ancora alimenta il mistero e si augura di ritrovare, nelle profondità del lago, una terza nave, la più fastosa che sia mai appartenuta al Monarca e, con essa, tutti gli inestimabili prodigi in essa nascosti.
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