Sentite l’ultima: ora andiamo verso il ‘giallo rafforzato’
Mettiamola così. La buona volontà, almeno, ce la stano mettendo. L’intenzione di agevolare, per quanto possibile, le categorie più sofferenti, c’è tutta, anche se i dati non si mostrano affatto consolanti. Occorre una mediazione, un compromesso – che brutta parola, vero? – indispensabile, tuttavia, per far rifiatare, data la situazione di permanente affanno, le attività maggiormente penalizzate dalla pandemia.
E, allora, ecco l’ultimissima proposta, sfornata di fresco e ancora profumata di fragrante Decreto. Mario Draghi, con tanto di CTS al seguito e l’ausilio dei Ministri Speranza e Gelmini si tira su le maniche e scodella – udite udite – la fascia ‘gialla rafforzata‘. Vale a dire, locali aperti a pranzo, sia pur con un orario ridotto e divieti da zona arancione per il fine settimana. Lockdown, poi, durante il weekend del primo maggio. Manovra indispensabile, per placare le proteste di Governatori e Ministri – specie del centrodestra – inclini a riattivare la macchina degli esercizi commerciali, una volta terminate le festività pasquali.
Restano i numeri, sempre troppo alti: 23.696 nuovi casi, solo ieri, e 460 decessi, a dimostrazione che ancora c’è tanto da fare. Il tasso di positività risale a 6,8; mentre le strutture sanitarie rimangono in emergenza e la campagna vaccinale è in ritardo.
Dunque, consideriamola nel dettaglio, quest’ennesima manovra:
LA NUOVA MAPPATURA
Il monitoraggio di oggi disegnerà, a partire da lunedì 29 marzo, un’Italia ancora targata di rosso, con la Lombardia inserita nella stazione di massimo rischio e il Piemonte che, pur con Rt a 1.17, non può scendere di livello, poiché oltrepassa la soglia dei 250 contagi settimanali su 100 mila abitanti. Retrocessione anche per la Valle d’Aosta, mentre è a rischio la Calabria. In Campania, si vocifera di proroga della chiusura totale, fino al 12 aprile. Sono già al limite le restrizioni, per quanto riguarda il Friuli-Venezia Giulia, l’Emilia-Romagna, la Provincia di Trento, le Marche, la Puglia.
Arancioni, tra qualche ora, Lazio e Toscana. Ci spera, invece, il Veneto di Luca Zaia. Dal canto suo, la Liguria, rimane a mezza via : “Tecnicamente, sarebbe l’unica Regione gialla del nord Italia, con Rt pari a 1. Ovviamente, non lo siamo, perché il decreto Draghi congela la fascia gialla fino al termine delle vacanze pasquali“, spiega il presidente Giovanni Toti.
RISTORATORI E PARRUCCHIERI: SI RIPARTE
Si conta, a partire dal 7 aprile, nonostante i pareri sfavorevoli di quanti sostengono la linea del rigore, di riaprire, nelle aree in cui i numeri dei contagi si calcolano più bassi, bar e ristoranti a pranzo, ma solo fino alle 15 o alle 16, in modo da evitare l’orario dell’aperitivo.
Via libera, anche se in zona rossa, anche per barbieri e parrucchieri, similmente a prima dell’ultimo Decreto. L’intenzione è, in tal maniera, di evitare l’appuntamento a domicilio, ritenuto ‘ad alto tasso di rischio’.
Allentamento che, però, potrebbe esentare il sabato e la domenica. Si prospetta, per un altro mese, il ripristino del meccanismo già utilizzato durante le vacanze natalizie, che riportava tutta Italia in arancione e rosso, nel fine settimana. Lockdown, come si accennava in precedenza, per sabato primo maggio e domenica 2.
E se Speranza insiste riguardo al rinnovo dello Stato d’Emergenza, da protrarsi almeno fino a luglio, nuovi e più funzionali provvedimenti si attendono per la prossima settimana, tenendo conto – ovvio – delle varie istanze ma, invariabilmente, anche dell’andamento della curva epidemiologica. Unica soluzione per evitare spiacevoli e pesanti ricadute.
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