Ad aprile? Siamo chiusi…

Ad aprile? Siamo chiusi…

Venghino Signori venghino… Già, ma per fare cosa? Pasqua è alle porte e il quadro che ci si prefigura di fronte non è certo tra i più incoraggianti. E’, vero, nei prossimi giorni ci attende un’ennesima mappatura delle Regioni. Chi, da rosso, passa arancione, chi viceversa…

Il punto, tuttavia, adesso, è il dopo. Trascorso anche il 6 di aprile; accantonata, dunque, anche la festività di Pasquetta, cosa ne sarà di noi?

Stando alle intenzioni, la ‘legenda’ non è aperturista. Si lascia, anzi, intendere una proroga delle restrizioni.

Nel dettaglio:

  • Nessuna zona gialla
  • Divieto di spostamento tra Regioni
  • Zone rosse, con 250 casi ogni 100 mila abitanti

Tempo di permanenza della manovra: non è dato sapere. C’è chi parla della settimana che va dall’11 al 16 aprile; chi, addirittura, di misure che si protrarranno fino a fine mese.

Decisioni su eventuali restrizioni o proroghe non ne sono state ancora prese e, comunque, le decisioni per fasce di colore resteranno fino a settembre“. Le poche e neppure troppo consolanti certezze ce le fornisce il Ministro Speranza, fermo restando che i dati che riguardano la curva dei contagi permangono stabili, senza lasciare accenno alla diminuzione.

Così, rosse, rischiano di rimanere Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Puglia e Campania, a cui potrebbero aggiungersi Valle d’Aosta, Toscana e Calabria. Diverso è il discorso, per quanto riguarda il Lazio, che mira, nelle aspettative, all’arancio.

Domani, in ogni caso, saranno pronte le valutazioni della cabina di regia del Comitato Tecnico Scientificoin base ai valori espressi dall’Istituto Superiore di Sanità. Nel frattempo, le polemiche divampano. Da chi se la prende sul modo in cui è stata condotta la politica dei vaccini, a chi è già pronto a ‘smontare’ il Primo Ministro, appena insediato; a chi, infine, freme, affinché si attenda alla tanto famigerata ripresa.

Tutti, scalpitano; chi per una ragione chi per un’altra. E, intanto, l’Italia sta ferma. Cristallizzata in un universo ‘senza tempo’, dove sia che ci si volti indietro sia che si tenti di guardare avanti si scorge solo un abisso vuoto.

Teniamoci forte.

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