PTSD. Facebook pagherà $52 milioni ai moderatori affetti da depressione
Facebook ha accettato di pagare $ 52 milioni agli attuali ed ex moderatori, come compenso di fronte ai problemi di salute, sviluppati sul posto di lavoro. In una transazione preliminare, depositata presso la Corte Superiore di San Mateo, il Social Network ha accettato di risarcire i danni ai moderatori americani e di fornire loro più consulenza, mentre sono operativi.
Ogni moderatore riceverà un minimo di $ 1.000 e avrà diritto ad una cifra aggiuntiva, qualora presentasse un disturbo da stress post-traumatico o condizioni correlate. L’insediamento copre 11.250 persone e, nella fattispecie, gli avvocati ritengono che almeno la metà possa avere diritto al rimborso.
“Siamo così contenti che Facebook abbia lavorato con noi nel creare un programma senza precedenti, per aiutare le persone a svolgere un lavoro inimmaginabile, anche pochi anni fa”, ha dichiarato Steve Williams, avvocato per i querelanti, in una nota. “Il danno che può arrecare questo lavoro è reale e grave.“
La causa del 2018
Nel settembre 2018, l’ex moderatrice di Facebook Selena Scola ha fatto causa all’Azienda, sostenendo di aver sviluppato PTSD. Era stata assegnata ad un ruolo, che le ha richiesto di visualizzare regolarmente foto e immagini di stupro, omicidio e suicidio. Dopo nove mesi, la situazione è precipitata. Al primo reclamo se ne sono aggiunti molti altri, provenienti da ben quattro Stati diversi. Secondo le critiche, Facebook non è riuscito a fornire una dimensione di lavoro tutelata.
Scola faceva parte dell’ondata di moderatori, assunti a seguito delle Elezioni Presidenziali Statunitensi del 2016. Quando il Colosso è stato criticato, per non aver rimosso i contenuti dannosi dalla piattaforma. La Società ha assunto diversi grandi consulenti, tra cui Accenture, Cognizant, Genpact e ProUnlimited.
L’anno scorso, The Verge ha scoperto che i moderatori assunti tramite Cognizant stavano lavorando in condizioni terribili, nelle sedi di Phoenix e Tampa. Per uno stipendio annuo di soli $ 28,800, erano stati collocati in un ambiente, che richiedeva una precisione pressoché perfetta rispetto alle politiche di navigazione e alla rielaborazione dei contenuti, in continua evoluzione. Una dedizione, ripagata con incubi, capaci di protrarsi per settimane.
Da quel momento, The Verge ha raccolto numerose testimonianze. Poi, nel corso dell’anno, Cognizant ha annunciato che avrebbe lasciato l’attività di moderazione dei contenuti e chiuso i suoi siti.
I termini
Secondo i termini dell’accordo, ogni moderatore riceverà $ 1.000, che possono essere spesi a discrezione personale.
La quantità di denaro che si potrà ricevere, oltre alla somma nominata, dipenderà dalla rispettiva diagnosi. Per chiunque venga diagnosticata una condizione di salute mentale ancor più deteriorata, sono previsti ulteriori $ 1.500. Quanti ricevano diagnosi multiple simultanee – PTSD e depressione, ad esempio – potrebbero arrivare a ricevere $ 6.000.
Oltre al pagamento per il trattamento, quanti, con diagnosi qualificata, presenterà le prove di altri infortuni, subiti per la permanenza su Facebook, potrebbero portare a casa fino a $ 50.000.
Nell’accordo, Facebook accetta anche di implementare modifiche agli strumenti di moderazione dei contenuti, progettati per ridurre l’impatto della visualizzazione di immagini e video dannosi. Gli strumenti includono l’audio disattivato per impostazione predefinita e la modifica dei video, in bianco e nero. Un trattamento, previsto per l’80% dei moderatori, entro la fine dell’anno in corso e al 100%, entro il 2021.
Coloro che visualizzano quotidianamente contenuti inquietanti avranno anche accesso a sessioni di coaching individuali, settimanali, gestiti da professionisti abilitati. Quanti in crisi, potranno far ricorso ad un consulente autorizzato, entro le 24 ore. Disponibili, inoltre, sessioni di terapia di gruppo, mensili.
Altre modifiche che Facebook richiederà ai suoi fornitori includono:
- Selezione dei candidati per la resilienza emotiva come parte del processo di reclutamento e assunzione
- Pubblicare informazioni sul supporto psicologico nella postazione di lavoro di ciascun moderatore
- Informare i moderatori su come segnalare violazioni degli standard sul posto di lavoro di Facebook, da parte dei fornitori per cui lavorano
L’accordo preliminare riguarda i moderatori che lavorano in California, Arizona, Texas e Florida, dal 2015 ad oggi.Gli interessati avranno ora il tempo di commentare l’accordo proposto e richiedere le modifiche, prima che riceva l’approvazione finale da un giudice. Il che, dovrebbe avvenire entro la fine di quest’anno, hanno affermato gli avvocati coinvolti nel caso.
“Siamo grati alle persone che svolgono questo importante lavoro: rendere Facebook un ambiente sicuro per tutti“, fanno sapere da Feacebook. “Siamo impegnati a fornire loro ulteriore supporto attraverso questo accordo, oggi come in futuro.“
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