Al via il Green Pass Europeo: cerchiamo di capirne qualcosa in più…

Al via il Green Pass Europeo: cerchiamo di capirne qualcosa in più…

Urge sottolinearlo. Vale oggi e chissà fino a quando, che qui le regole abbiamo preso l’abitudine di riscrivercele ogni giorno e ogni giorno diverse. Comunque…

A partire dal 1° luglio, entrerà in vigore il Green pass Europeo, la certificazione digitale unica – cioè – pensata per facilitare gli spostamenti in sicurezza, all’interno dell’Ue. Un documento, attraverso il quale si può dimostrare di essere vaccinati, provvisti di un test negativo o guariti dal Coronavirus evitando, in tal modo, eventuali ulteriori test, in caso di spostamento o quarantene.

Una storia di successo“, la racconta Mario Draghi e gli crediamo. Ha tuttavia sottolineato, il Presidente del Consiglio, come “Il certificato Ue Covid digitale“, pur trattandosi di un documento unico, soggiaccia alle differenti regole imposte da ciascun territorio, per consentirne l’ingresso. Norme, che è bene conoscere, prima di mettersi in viaggio. A tal proposito, le informazioni (non ancora disponibili per tutte le destinazioni) sono reperibili sul portale dell’Unione Europea Re-open EU.

LA MAPPATURA COMPLETA

Generalmente, va detto, la vaccinazione è considerata completa, trascorsi 14 giorni dalla seconda dose (o dose unica, come per Johnson &Johnson. Anche se, per la Francia, il tempo è raddoppiato a quattro settimane). Ciò non di meno, per alcuni Stati la copertura vaccinale può bastare, anche dopo la prima dose. È il caso della Croazia: via libera, se sul proprio green pass è registrata la prima iniezione, tramite Pfizer o Moderna, eseguita tra i 22 e 42 giorni precedenti (che diventano 22 e 84, qualora si sia fatto ricorso ad AstraZeneca). Anche in Austria si può entrare con la sola prima dose, somministrata almeno 22 giorni prima dell’ingresso (ma non devono trascorrere più di tre mesi). Stesso dicasi per la Repubblica ceca.

Libertà di spostarsi, anche qualora il certificato contenga la provata guarigione dal Covid. In linea di massima, abbisogna che siano trascorsi meno di 180 giorni dalla data del risultato positivo del test. Approfondendo, però: in Grecia, la validità del certificato è di nove mesi, a partire dal 20esimo giorno successivo al primo risultato positivo. In Spagna, invece, da 11 a 180 giorni.

Si può ottenere il certificato, anche con un test negativo al Covid: sia molecare (solitamente, fatto entro 72 ore dall’arrivo, 48 ore in Spagna), sia con un antigenico rapido (entro 48 ore dall’arrivo, 72 ore in Francia). L’Olanda accetta solo il primo.

Per chi viaggia con figli minori è importante, infine, sapere fino a quale età sono esentati dai controlli. La soglia ricorrente si aggira intorno ai 12 anni (è così in CroaziaGrecia Spagna). Ma le disposizioni variano. In Germania Repubblica ceca i test sono obbligatori dopo i 6 anni; in Francia dopo gli 11; nei Paesi Bassi superati i 13; in Lituania i 16.

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