Un lago pregno di storie e misteri…
Al confine tra Canada e America del Nord, nei pressi della Regione dei Grandi Laghi, ne esiste uno speciale, per natura, giacché tra le sue acque gelide si conservano ancora intatti più di mille relitti, risalenti a centinaia di anni fa. Stiamo parlando del lago Huron, che deriva il proprio nome dalla tribù indiana degli Uroni e che, con il suo bacino di acqua dolce, possiede il maggiore sviluppo costiero al mondo. Per intenderci, circa 2.980 km.
Dunque, la superficie si estende fino a quasi 60mila kmq, percorribile per una lunghezza di oltre 330 km. E, pensate, al suo interno, è situata l’isola lacustre più grande del globo: Manitoulin. Record che, si aggiunge al precedente, senza batter ciglio.
Eppure, tanta della sua fama va deputata alla presenza di imbarcazioni, diversamente datate, preziosi resti di navi che hanno, più o meno, fatto la storia. Stando agli esperti, è proprio qui che è rintracciabile, tra le altre, il primo cargo europeo a solcare i Grandi Laghi: Le Griffon, le cui tracce si persero nel novembre 1679, a causa di una violentissima tempesta e che, oggi, è possibile ammirare tra le profondità di cui sopra.
Tra le centinaia di transatlantici affondati e caduti sui fondali dell’ Huron, anche il Defiance, inabissatosi nel 1854 e tracce del Manasoo, affondato nel 1928, nei pressi di Georgian Bay, dopo che il proprietario la volle ribattezzare. Racconta un’antica superstizione che accompagna i navigatori, che cambiare nome è foriero di sfortuna. Una sorta di maledizione, insomma, sorta di gesto sconsiderato.
Ultima – ma non ultima – tra le numerose curiosità, all’interno dell’abitacolo risalente a quasi un secolo fa è stata rivenuta anche una Chevrolet del 1927, ricoperta da molluschi, sì, ma perfettamente conservata. E chissà quanto ancora d’altro c’è da scoprire…
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