Megalodonte: tra verità e superstizione, una leggenda mai tramontata
Lo squalo più grande che abbia mai solcato i mari? Il nome scientifico è Carcharodon Megalodon, ed è un predatore spietato. Uno squalo bianco, dalle proporzioni sbalorditive: lungo quasi 20 metri e dal peso intorno alle 30 tonnellate. Per capirci meglio: una persona adulta, in piedi, poteva rientrare perfettamente nelle sue fauci spalancate.
Un vero e proprio gigante, insomma. Dimensioni esagerate? Forse, ma certo non si tratta di una leggenda. La specie è ormai pressoché estinta, ma i suoi fossili sono stati rinvenuti in più parti del mondo, mettendo d’accordo gli studiosi soprattutto sulle dimensioni, raccapriccianti. A partire dalla grandezza dei denti, sei o sette volte più prominenti di quelli degli squali comuni, equiparabili ad una mano umana.
Già milioni di anni fa, la creatura, solitaria, occupava la cima esatta della catena alimentare oceanica. E tant’è, all’epoca anche le dimensioni delle prede, più difficili da catturare, erano proporzionatamente più ingombranti.
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Ad oggi, l’unica a raggiungere le dimensioni citate è balenottera azzurra, ma di certo non ha i medesimi requisiti del Megalodonte. C’è, è vero, lo squalo balena, ma si nutre di piccolissimi pesci ed è assai simile, nell’aspetto, più al mammifero sopracitato che al pericoloso cacciatore.
Un vero alieno delle acque, dunque, il cui aspetto, pur se armati di fervida immaginazione, è difficile da focalizzare. E c’è chi, nei mari d’Australia e non solo, è convito che l’animale ancora esista. Che non sia solo il frutto di un ricordo lontano nel tempo, ma una realtà tuttora concreta, vorace, terrificante…
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