Sei suggerimenti per un terrazzo… da suscitare invidia

Lockdown e zone rosse ci hanno condotti a considerare – o ri-considerare – l’idea che possedere uno spazio aperto – di questi tempi – rappresenti una fortuna, persino ora che le restrizioni ‘sembrano’ scemate.

Certo, vaste metrature danno modo di giocare con materiali ed elementi e aiutano nell’inventare location create ad arte. Tuttavia, anche in un balcone condominiale l’area a disposizione può essere sfruttata con intelligenza, facendo sì che si trasformi in un valore aggiunto, per la casa. Altro mito da sfatare è, poi, quello secondo cui rendere l’ambiente accogliente necessiti di investimenti ingenti. Spezzo, anzi, le intuizioni migliori sono le più ovvie ed accessibili ai più. E’ solo questione di buon senso e – magari – un pizzico di fantasia…

• Innanzi tutto, pensate di utilizzare materiali di recupero. Con un pizzico di manualità è semplice, difatti, portarli a nuova vita. I pallet, ad esempio, possono essere riciclati, per utilizzarli a mo’ di divani: occorre solo levigarne la superficie, pitturare il legno del colore preferito e rivestirli, con una serie di cuscini morbidi, di un tessuto confacente all’esterno. Ugualmente, si può pensare di ricavarne tavoli bassi, per strutturare un salottino all’aperto. Persino le cassette in legno, normalmente utilizzare per il trasporto della frutta, possono rinascere, sotto forma di contenitori da appendere alla parete, oppure comodini, su cui appoggiare giornali o piante. Le lattine e i vecchi annaffiatoi, dal canto loro, possono sostituire i vasi da fiori.

• Passiamo ai veri protagonisti delle superfici aperte, vale a dire piante e fiori. Per conservarli rigogliosi serve prendersene cura. Qualora il terrazzo disponga di una tettoia, si può valutare di predisporre un rampicante, da far sviluppare lungo la parete. In alternativa, conviene determinarne i diversi angoli, magari tematici. Ancora, perché non considerare la trovata di un giardino verticale? Perfetto per le piante aromatiche, troverà – pure – una sua specifica in cucina, sia in inverno, sia in estate.

• Con la collaborazione – perché no? – di una brezza leggera, le tende riescono a trasformarsi nel più scenografico tra gli arredi da esterno, regalando, per di più, quel non so che di etnico. Meglio, allora, indirizzarsi su tessuti resistenti e adatti a sopportare qualsiasi condizione meteorologica. Una soluzione vincente potrebbe rivelarsi installare un baldacchino in ferro e agganciare i tendaggi alla struttura, in modo da ricavarne un gazebo, toccasana nelle ore più calde della giornata.

• Un sistema di illuminazione ben progettato permette un arredo economico ma funzionale, anche dopo il tramonto. In commercio, a tal proposito, esistono luci led che si ricaricano autonomamente, del tutto autosufficienti. Anche i percorsi, risultato dell’utilizzo di faretti posizionati a terra, non andrebbero scartati. Catalizzano l’attenzione sui punti di interesse e stabiliscono, altresì, i luoghi di conversazione o il tavolo per le cene. Qui, nel caso, andrebbe scelta una soluzione di piena visibilità, per meglio apprezzare i momenti di convivialità.

• Come in ogni living che si rispetti, non possono mancare i tappeti, escamotage di coerenza, in virtù di una varietà di fantasie, decisamente ampia. E’ facile reperirne di resistenti, pensati per un utilizzo apposito. I migliori sono i lavabili, in polipropilene, in grado di resistere alle intemperie. Il consiglio, però, in caso di pioggia è, momentaneamente, di ritirarli.

• Le ridotte dimensioni non devono rappresentare un limite. Vanno, ciò non di meno, sapute gestire. Il dictat, allora, è ridurre gli elementi all’osso. Perché non inserire. dunque, tavolino e sedie in ferro battuto, o in legno, da allestire per mezzo di comodi cuscini? Il perimetro, inoltre, potrebbe essere decorato con vasi pensili, disposti lungo tutto il suo sviluppo.

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