…e fu così che il Fiamma riemerse dalle ceneri
L’indirizzo è quello storico: via Bissolati, 43. Chi vive a Roma lo conosce bene, poiché è qui che, un tempo, trovava la sua sede il Fiamma, storico Cinema della Capitale, chiuso… oramai da un po’.
Ebbene, entro la fine del 2023, questa è la promessa, le porte verranno riaperte al pubblico. E’ quanto in progetto, da parte del Centro sperimentale di Cinematografia che, per un importo pari a 3.160.000 euro, ha acquistato la celebre Sala. Si intende trasformarla – così si spiega – in polo di aggregazione, studio e ricerca.
Ad annunciarne la remise en forme, il ministro della Cultura, Dario Franceschini e la presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Marta Donzelli.
“È molto importante la scelta del Centro Sperimentale di acquistare una sale storica e costruirvi un luogo, in cui i grandi film continueranno ad essere proiettati“, ha spiegato il titolare di via del Collegio Romano, aggiungendo che si tratta di un’iniziativa che farà diventare il Fiamma – riportiamo letteralmente – “sede di innovazione“. Stando al ‘nostro‘, “siamo in un momento di grande crescita, del cinema e dell’audiovisivo, nel mondo e in Italia“.
Uno sviluppo che, nello Stivale, è “accompagnato da misure pubbliche, da norme e risorse. È un paradosso che, nell’ambito di questa crescita, in cui l’Italia avrà un ruolo di primo piano, ci sia un momento di crisi per le sale cinematografiche“. Quest’ultima, si prescrive, “va affrontata testardamente, dall’intervento pubblico e dall’iniziativa dei privati“.
“Le sale” – in termini generali – “non sono semplicemente un posto, atto all’aggregazione culturale, ma anche all’aggregazione sociale. Rappresentano un punto di riferimento importante… Tengono vivi i quartieri e le città. Non ci si può rassegnare al declino. Bisogna innovare“.
E’ necessario – si prosegue – che il settore pubblico “continui a sostenere le sale cinematografiche, anche fuori dall’emergenza Covid.… La differenza non è più tra piccolo e grande schermo, ma tra visione individuale e collettiva”. I Cinema, in sostanza, assumono il ruolo di avamposti, “per vivere un’esperienza“.
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