Benvenuti a Manchester. Anzi… no!
Di luoghi da visitare, in cui recarsi per affondarci dentro o anche, semplicemente e assai più superficialmente, curiosare, ne abbiamo descritti e raccontati parecchi. Eppure, ci sono siti che acquistano fama, pure per la derivazione contraria. Vale a dire che, stando agli aspetti che ci fanno apparire una meta più o meno piacevole, quest’ultima eccella, anziché per appeal, esattamente per il suo opposto.
Così è per Manchester, ex insediamento celtico, poi rinominato dagli antichi Romani Magna Castra. Ebbene, la bellezza, a quanto pare, non rientra proprio tra le sue qualità. Sono in molti, insomma, a pensare che sia tra i posti meno godibili, seppur – tuttora – tra i più gettonati.
Anzi, a volere dirla tutta, la location si è guadagnata l’appellativo di città più brutta al mondo. La news giunge sino alle nostre orecchie, risultato di una ricerca, condotta su un campione di 20.000 persone. Ebbene, alla domanda su quale ritenessero l’indirizzo meno accattivante, la maggior parte non avrebbe esitato un solo attimo, prima di fare il nome del Capoluogo inglese.
Strano, se si pensa che si tratta di una località enormemente visitata che, ogni anno, accoglie milioni di turisti. Fatto sta, dati alla mano, i documenti parlano.
Eppure, per quanti, nonostante le considerazioni appena in elenco, fossero comunque decisi a farvi un salto, vanno indicati, come step imperdibili, il Piccadilly village, a due passi dalla stazione omonima. Un insieme di villette rosse – in pratica – allineate sul tortuoso canale Ashton. Serviva, quest’ultimo, a trasportare – nel XIX secolo – materie prime provenienti dall’Oceano Atlantico, temporaneamente di stanza a Liverpool.
Vale, poi, la pena dare un’occhiata all’Eithad Stadium e alle trinomate libraries: Ryland Central e Chetham. La piazza principale, Albert Square, comprende anche il Municipio e, sempre in zona, si fanno notare il Gay Village e Deansgate.
Il resto, lasciamo che lo scopriate da soli, qualora decidiate di partire per la destinazione in esame. Ci permettiamo, solo, di fare un ultimo appunto, che dovrebbe o potrebbe indurvi a riflettere.
Il trofeo negativo, di cui tanto si è parlato, è stato tributato non tanto per via dell’urbanistica o del degrado, piuttosto, si tratta di motivi economici. Pare, infatti, che quella che, un tempo, fu Mancunia, sfoggi, ad oggi, un costo della vita, decisamente – a detta di molti – esagerato. Elevato e, per bocca di alcuni, improponibile.
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