Cédric Grolet: quando il lusso passa per il palato
Le sue creazioni sono golose, eleganti, per certi versi, spettacolari. In vetrina, presso i suoi store, si trovano fiori delicati dai fitti petali; precisi, come fossero veri. Gerbere, dalie… soprattutto e prima di tutto, pasticcini. Preziosi, griffati, buonissimi (e – ovviamente – carissimi). Con queste caratteristiche si presenta, al cospetto di turisti e non, in quella che è unanimemente considerata la capitale dell’amore, il Cédric Grolet. Terminata la fila, immancabile davanti alle sue pasticcerie, ci si inoltra in un mondo di delizie artigianali, immaginate e gustate, già prima ancora di arrivare, durante il tragitto. Merito delle stories e dei post, rintracciabili sui Social.
Tattoo in vista, capello selvaggio, sguardo furbo, fare simpatico. A 38 anni, il simbolo più attuale della classe francese deriva il suo talento dai laboratori della nota panetteria Fauchon, dove affina la tecnica, si perfeziona ed opera il salto. E’ così che approda all’hotel Le Meurice, dove diventa capo pasticcere del ristorante stellato, guidato da Alain Ducasse. Clienti estasiati, dolci che finiscono per conquistare chiunque, anche i palati più esigenti. La voce si sparge e il palmares inizia a riempirsi di titoli. Si passa da Miglior pasticcere dell’anno, presso Le Chef, nel 2015 a Miglior pasticciere, da Gault & Millau, nel 2017. Ancora, Miglior pasticciere del mondo, nel 2018 (The World’s 50 Best Awards).
Su Instagram, i followers raggiungono i 6 milioni; mentre i suoi classici imperversano. Tra i cavalli di battaglia il Saint Honoré, la Galette de Rois, il Paris Brest e la millefoglie. Creazioni raffinate, dalle decorazioni talmente precise da poter essere classificate, a tutti gli effetti, come vere opere d’arte.
Tappa obbligata per chi arriva da fuori, son tre, in tutto, le pâtisserie di Grolet. La prima, aperta nel 2018, Le Meurice Cedric Grolet in rue Castiglione, e Cédric Grolet Opéra, avviata l’anno successivo. Il nuovo regno dell’alta pasticceria francese a Londra, invece, è nato a marzo 2022 e si chiama Cédric Grolet at The Berkeley. Si trova proprio all’interno del 5 stelle lusso tra Hyde Park e il quartiere di Knightsbridge. Cosa assaggiare? Le Fleur Mangue Vanille, una fetta di Galette Pain Suisse, le tavolette di cioccolato ripiene al caramello salato (costano 55 euro), la brioche au sucre e, immancabile, il pain au chocolat. Eccellenze, che vengono sfornate, per la precisione, al mattino. Tra le 8.30 e le 11.30 le viennoiseries, dalle 12 alle 14 i sandwich (di baguette). Poi, i dolci a forma di fiori e frutti, creati in team con una ristretta squadra di fidatissimi, tra pasticceri, lievitisti, panificatori e raffinati cake designer.
Non è un errore: le paste costano 30 euro e arrivano anche fino a 55 a pezzo, in taluni casi. Non si tratta, quindi, di una sosta all’insegna del risparmio. “Se vendessi i miei pasticcini a un prezzo basso, non potrei pagare i dipendenti. La qualità ha un costo“, si giustifica il diretto interessato che, per ogni negozio, vanta una squadra di almeno 30 elementi. Del resto, sul cioccolato fuso gratta tartufo, come se non ci fosse un domani; adopera uova bio, zucchero grezzo, burro Norman (il panetto costa come un lingotto) e la farina la prende direttamente dal mulino dell’Alvernia. Come a dire che “materie prime e manodopera qualificata si pagano“.
Tuttavia, chi lo sfizio se lo volesse levare, in termini meno esosi, potrebbe sempre puntare sulle più economiche brioche: 4 euro; 2 euro, invece, per l’immancabile baguette d’autore e ci si vizia, anche con poco.
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