A.A. A. papà: istruzioni per l’uso

A.A. A. papà: istruzioni per l’uso

La sfida è tra le più impegnative, per l’universo maschile. E, pure, a seconda dei punti di vista, tra le più entusiasmanti. Paternità, vale a dire un ruolo in progressiva evoluzione e che vede coinvolti – piaccia o meno – un gran numero tra i signori maschi.

Ebbene, esistono raccomandazioni a cui appellarsi, nello svolgere il compito, tanto oneroso?

Ecco, di seguito, un sintetico vademecum del bravo papà, accompagnato dal consiglio, prima di tutto, per non sbagliare, di ascoltare il proprio cuore…

  • Parola d’ordine: alleanza. Quella, cioè, che si viene stabilire tra papà e mamma. Ogni coppia, in sintesi, deve costruirsi il proprio progetto educativo, in cui ciascuno sia cosciente che il patto sta esclusivamente nel prodotto delle diverse esperienze
  • Secondo estratto: saper chiedere aiuto, in specie laddove l’esperienza della paternità, propedeutica di un forte cambiamento, possa mettere a dura prova. Si fa fatica a prendere le misure della nuova situazione, talvolta. In tal caso, è bene ricordare che non si è da soli
  • Addio padre padrone! Ci si è inventati, nel tempo, un modo alternativo e più efficace di disegnarsi genitori, maggiormente coinvolti dal punto di vista emotivo; più vicini, anche fisicamente, ai propri figli. Autorevoli, insomma, senza essere autoritari, per un tipo di educazione forse più complessa, ma senza dubbio, in definitiva, più equilibrata
  • No, neppure a prodursi come amici. È una via sbagliata, questa, per arrivare al cuore della prole. La distanza gerarchica – è bene rammentarlo – è assolutamente necessaria, in un processo di formazione
  • Non solo divertimenti. Occorrere trascorrere tempo insieme ai bambini o ai ragazzi, che sia di qualità, impersonando, di tanto in tanto, anche ruoli più severi
  • Nessuna paura dello scontro, che non è altro, se non un atto di crescita, una richiesta di indipendenza, nel momento in cui si intende costruire una personale visione della vita. Tanto vale, allora, lottare, mantenere le regole, dire no, qualora occorra. Dare, in poche parole, riferimenti e credibilità, nel rispetto dei panni che si indossano
  • Educazione affettiva ed emotiva. Altro punto dolente. I giovani hanno bisogno di comprendere cosa sia l’amore, differentemente dalla sessualità. Esiste un linguaggio dei sentimenti e sta a padri e madri insegnare come interpretarlo, al meglio
  • Essere un modello, qualcuno da prendere ad esempio. Di più, rappresentare la radice salda su cui fare leva
  • Sopportare gli errori dei figli e spiegare loro che si tratta di opportunità. Tutto sta nella prospettiva con cui, di volta in volta, si guardano le cose
  • Coerenza, definitezza, stabilità. La mano a cui tendere quando si è in difficoltà; il porto sicuro, il rifugio caldo e la carezza, ma anche la certezza di un giudizio che non sia partigiano, dell’oggettività, del bene, al di là di tutto. Dovrebbe essere questa l’istantanea di un papà

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