Contromisure made in Pier Silvio, anti tv spazzatura

Contromisure made in Pier Silvio, anti tv spazzatura

Ancora tu! Ma non dovevamo vederci più?…“, cantava, una volta, Battisti. Ebbene, mai motivo fu più calzante. Pier Silvio, dopo tanto polemizzare, ha finalmente deliberato.

L’amministratore delegato di Mediaset, a fronte degli ultimi accadimenti, protagoniste le reti di cui è responsabile, prosegue nel cavalcare quella che potremmo definire ‘l’onda d’urto’. Una vera e propria rivoluzione, intrapresa con le inflessibili sanzioni riservate ai Gieffini Vip e che, a breve, vedrà interessati anche i partecipanti della nuova edizione dell’Isola.  

Così, dopo gli ammonimenti e la relativa squalifica ai vari Donnamaria e Dal Moro, ecco arrivato il restyling, anche per i programmi in previsione. Quelli, almeno, che rischiano di degenerare nel trash. Del resto, a motivare la decisione è il forte calo di ascolti, derivato dall’imbarbarimento delle trasmissioni di cui sopra.

Trattasi, insomma, non certo di morale o di rispetto dell’etichetta, bensì di soldi, quelli veri, offerti – di volta in volta – dagli Sponsor, che rischiano di svanire, per via del mal gradimento di chi è a casa.

Dunque, se il Grande Fratello Vip terminerà il prossimo 3 aprile, già il 17 sarà la volta dell’Isola dei Famosi. Un cambio, tra l’altro, che rischia, almeno su carta, di condurre ad una vera e propria deriva. Che si fa, allora? Si chiudono baracca e burattini e si torna a casa?

Niente affatto. Si farà, invece – preme a precisare Berlusconi Junior – maggior attenzione. Ogni cosa, dagli autori ai concorrenti, dovrà risultare irreprensibile. Ripetiamo, non è prevista nessuna cancellazione, benché il Codacons si sia adoperato, al riguardo, in più occasioni.

Il carrozzone, terminata la stagione in corso, ripartirà a settembre, come d’abitudine, ma non saranno più tollerati atteggiamenti volgari o che possano ledere l’Azienda. La quale, del resto, necessita della pubblicità televisiva e, per mantenere la percentuale standard (circa il 56%) ha bisogno di prodotti che vadano incontro agli spettatori (senza eventuali controindicazioni).

Un nuovo inizio, in sintesi, “e tutti vissero – come nelle migliori favole – felici e contenti“. Intanto, continuano a fioccare le polemiche da parte degli stessi partecipanti; non ultimo, il più recente affair Fiordelisi, ma tant’è. The Show must go on, laddove, forse, meglio, suggerirebbe il buon senso, sarebbe fermarsi.

Sedersi a tavolino, armarsi di idee e ideare nuove formule di intrattenimento, più riuscite, più valide, più attente all’occhio e alla sensibilità dello spettatore; meno ‘masticate’ da un sistema che mira al guadagno, ai numeri e non si accorge, talmente logoro, del danno che apporta, nel frattempo, perfino a se stesso.

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