La strada della gentilezza… di Pese in Paese
Nelle dinamiche di una cultura sempre più globale e inclusiva, parlare di viaggi e turismo sta anche a significare il saper modulare azioni, parole e gesti, in base alle situazioni e ai Paesi in cui ci si dirige, in rispetto – pure – delle norme e delle abitudini locali.
Potrebbe, in sintesi, succedere che quel che consideriamo, in termini di comportamento, naturale a ‘casa nostra’, altrove potrebbe, invece, essere malvisto e poco consono alle consuetudini abituali. Addirittura, talvolta, offensivo.
Mai dare niente per scontato, insomma…
- Nei paesi asiatici, come la Cina e l’India, ad esempio, al contrario che dalle nostre parti, scartare un regalo subito dopo averlo ricevuto è considerato un gesto maleducato, che rivela avidità. Guai, pure, a soffiarsi il naso in pubblico o ad abbracciare chicchessia, senza permesso. E se, per caso, doveste entrare in casa di qualcuno, non esitate a levarvi le scarpe. Funziona così.
- Sempre in Oriente, in Giappone, nello specifico, ridere a bocca aperta è un gesto decisamente scortese. In compenso, anche di fronte ad un servizio impeccabile, niente mancia. E’ degradante. Mangiare mentre si passeggia o in luoghi non predisposti? Neppure a parlarne. E nemmeno parlare al cellulare, su treni e autobus. Meglio i messaggi, senza alcun dubbio. Prima di accettare un regalo – ancora – sarebbe buona regola rifiutarlo almeno una/due volte.
- Mani sul tavolo, invece, in Germania, mentre si mangia. Mai sul grembo. E le patate – siatene al corrente – vanno schiacciate, non tagliate con coltello e forchetta. Altrimenti potrebbe passare il messaggio che non siano state cotte a dovere. Sempre qui, è impensabile arrivare ad un appuntamento, anche solo con un leggero ritardo o parlare, con le mani infilate nelle tasche.
- In Cile, poi, a dispetto di quanto siamo soliti fare, patatine fritte e pizza si mangiano improrogabilmente, muniti di coltello e forchetta ed evitiamo di chiedere il Bis. Piuttosto, aspettiamo che ce lo offrano.
- Ok, ok… eh no! Non in Turchia, almeno, dove il segno è visto in malo modo.
- Pensate, poi, che in Russia persino sorridere è sinonimo di un certo grado di intimità. Dunque, elargirne a destra e a manca è da insinceri. Di cattivo esempio, anche svuotare il piatto dove si è mangiato, segno che non si è ancora del tutto appagati.
- Sempre in fatto di cibo, ringraziare alla fine di un pasto, in India, non è gradito. Ospitare, invece, in occasione della cena successiva è più accettabile. E non crediate di poter condividere quanto presente nel piatto. E’ considerato contaminato.
- Spostiamoci in Medio-Oriente. Ebbene, incrociare le gambe, soprattutto se si è seduti di fronte a qualcuno più adulto, vale come mancanza di rispetto.
- Nel nord Europa, il cosiddetto jaywalking (attraversare la strada con semaforo rosso o senza strisce pedonali) è addirittura illegale. Legge, peraltro, rigorosamente rispettata. Anche quando non ci sono auto in arrivo, le persone aspettano il segnale.
- Parlare di salute mentale e vedere un terapeuta sta diventando sempre meno stigmatizzato. Tuttavia, nel Regno Unito si tratta ancora di un argomento che mette fortemente a disagio.
- Letteralmente bandita la visone della pianta dei piedi presso i paesi arabi, buddisti, musulmani e indù, dove equivale ad una forte mancanza di rispetto.
- Gli Stati Uniti, se ci si trova in Sud America, vanno proprio chiamati così. Non America, che comprende, ovviamente, anche il resto della Nazione.
- Strano a dirsi ma, in Vietnam, incrociare le dita è volgare, riferimento ai genitali femminili.
- E’ da classisti, nei Paesi Bassi, porre domande riguardo alla professione. E’ come chiedere quanti soldi si guadagnino.
- In parecchie zone dell’Asia, anche solo l’idea, a tavola, di servirsi da soli è da irrispettosi. E niente mani in tasca; è da arroganti.
- Se vi trovate nelle Filippine e incontrate qualcuno, mantenete la stretta di mano sciolta e non risoluta, se non intendete passare per soggetti dominanti.
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