Giornata mondiale del bikini: più di uno sfizio. Una cura
World Bikini Day. Dal resto, festeggiamo di tutto, ma proprio tutto; perché, dunque, non dedicare una giornata – riscaldati e un po’ consumati dalle roventi temperature estive -ad un capo di abbigliamento che, di questi tempi, rappresenta il must?
Dunque, via i vestiti e con essi, pure, in contemporanea, tutte le sovrastrutture che abitano la nostra mente. Via i pensieri che riguardano il lavoro, via i doveri per lasciare – finalmente – il giusto spazio a momenti di piacere e di relax.
Esuberanza, appannata, ma solo in parte, dall’idea di non apparire come, magari, si sarebbe desiderato. Croce e delizia, la prova costume, per tutte noi femminucce che, a certe cose, si sa, ci teniamo, eccome.
Esistono, poi, donne, per le quale più ancora che per altre il peso di dover indossare poco o nulla e farsi vedere ‘come mamma le ha fatte ‘assume un peso maggiore. Quante, ad esempio, hanno subito un intervento e per cui dover affrontare lo specchio, mettendosi faccia a faccia con loro stesse, non è certo sfida da poco. Ebbene, al bando i tabù, c’è chi, in tal senso, è disposto a dare una mano. Beautiful After Breast Cancer (Babc) Italia è una Onlus composta di persone pronte, in occasione proprio del 5 luglio, vale a dire della Giornata mondiale del bikini, a rassicurare e consigliare chi si prepara a spogliarsi, dopo un’operazione.
“Quando si indossa nuovamente il bikini dopo una ricostruzione al seno, si teme che qualsiasi irregolarità o differenza tra le mammelle possa essere notata“, spiegano gli esperti. In realtà, merito la chirurgia più avanzata, “la ricostruzione – risulta – più naturale, perché la protesi è posizionata davanti al muscolo e, quindi, si comporta in modo simile al seno di prima della mastectomia“.
Nelle immagini di chi decide comunque e a dispetto di tutto di indossare il bikini “c’è, innanzitutto, la gioia di aver superato un periodo difficile, ma anche quella di ritrovare il proprio corpo, in alcuni casi ancor più bello di prima. E’ questo, soprattutto, il caso delle pazienti che hanno ricevuto una ricostruzione dopo una mastectomia bilaterale...”.
Ciò non di meno, “in tutti gli altri casi; ovvero quando la mastectomia e la successiva ricostruzione mammaria sono state monolaterali” i risultati sanno rendersi rassicuranti. “La ricostruzione con la protesi prepettorale garantisce comunque un aspetto e una mobilità che lo fa assomigliare all’altro seno“.
“Nel caso in cui la paziente sia stata sottoposta ad una ricostruzione con lembi, ovvero con i propri tessuti e non con la protesi avrà un aspetto ancora più naturale, che le garantirà anche, nell’immediato, una maggiore simmetria. Inoltre, i risultati della ricostruzione con lembi sono più stabili, nel tempo“. Un tipo di intervento che, tuttavia, “necessita di ‘attingere’ tessuto principalmente dall’addome e, pertanto, non è indicato nelle pazienti particolarmente magre. L’incisione verrà fatta in una zona che cade sotto lo slip e che, pertanto, risulterà invisibile anche in costume, analogamente a quanto avviene per un addominoplastica estetica“.
“Quel che le pazienti temono di più è la posizione sdraiata. In realtà, grazie alle nuove tecniche tutto è possibile… o quasi, assicura ancora chi ne sa.
Alcune buone abitudini, comunque, possono aiutare. “Consigliamo alle pazienti di utilizzare una protezione solare 50+ anche sotto il costume, applicata più volte al giorno e di esporsi al Sole solo nelle ore più fresche, evitando le ore centrali della giornata”. “Nessun problema – invece – per il bagno al mare. Il consiglio, però, è di fare una doccia con acqua dolce subito dopo, per evitare – eventuali – irritazioni della pelle”.
Un altro utile accorgimento è quello di fare uso, sulla cicatrice, di cerotti al silicone. In tal maniera si otterrà una protezione completa, quasi si trattasse di “uno schermo solare totale“.
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