Dimmi Tankini, ti traduco estate

Dimmi Tankini, ti traduco estate

Della serie: “Non ho niente da mettermi!”, in versione estiva, anche i costumi non bastano mai, al pari di borse, scarpe e così via. Del resto, al di là della moda e della voglia di cambiare, i tessuti sintetici, stagione dopo stagione, tendono a subire gli effetti di sale e cloro, per una manutenzione che, davvero, non è sempre ottimale.

Per fortuna, tuttavia, la scelta, al riguardo, non manca e, adesso, tra bikini e costumi interi – negli ultimi anni, in grande rispolvero – possiamo inserire pure i Tankini.

Il nome è, in sostanza, la crasi fra tank top (canotta) e bikini. Un due pezzi, insomma, tradotto nella rilettura ‘unita’. Versatile, è dunque adatto a soddisfare più esigenze, dal fattore pratico al lato estetico, teso a valorizzare la figura di chi lo indossa.

Consente – e non è poco – di coprire completamente la pancia: caratteristica, questa, che lo rende particolarmente apprezzato da chi non si sente del tutto a proprio agio con poco o nulla addosso e da quante sono in dolce attesa. Non di meno, se è vero che copre e ‘nasconde’, è senza dubbio altrettanto comodo, funzionale per trascorrere una giornata, al mare o in piscina.

Non solo, la foggia si declina nelle maniere più disparate: elegante o sportivo, rispecchia il carattere di chi lo porta.

Pezzo superiore:

  • con o senza imbottitura e/o ferretto
  • triangolo
  • tutte le tipologie di scollatura
  • più o meno aderente
  • modellante
  • con o senza spalline

Pezzo inferiore:

  • slip più o meno sgambato e perizoma
  • culottes
  • nel format pantaloncini

Altro punto di forza – lo accennavamo – il fatto di potersi facilmente abbinare con un pareo come con una gonna, un paio di pantaloni, di jeans, di shorts, a seconda delle peculiarità del modello. E’ consono, tradotto, a tutta una serie di occasioni informali: un aperitivo nei locali lungo la spiaggia, un rapido giro di shopping prima di rientrare a casa, etc. etc. etc.

E, se la storia del costume da bagno è antichissima (l’invenzione del due pezzi sembrerebbe risalire – addirittura – al 1400 a.C.), il nostro pezzo forte è decisamente più giovane.

Merito di Anne Cole (titolare di un omonimo marchio di swimwear, assai rinomato negli Stati Uniti), che decise, intorno agli anni ’90, di apportare una novità al capo, più consueto. Così, nel 1998 introdusse il prototipo, terza via risolutiva, capace di destare enorme curiosità, anche grazie alla possibilità di creare abbinamenti mix-and-match. La rivoluzione era, pertanto, iniziata…

Cinque piccole idee…

La giusta trovata per valorizzare i fisici ad H, caratterizzati da seno piccolo, punto vita poco segnato, fianchi stretti e gambe snelle, può tradursi in mille interpretazioni differenti, confacenti al gusto personale. I più gettonati? Sentite qui…

  • In piscina e sulla tavola da surf, senza rinunciare alla femminilità. Nell’idea di Decathlon, la linea è sexy e aderente. La scollatura a V, poi, esalta il decolleté
  • Bonprix, brand tedesco per tutte le taglie, ha fatto di questo capo uno tra i prodotti più richiesti del proprio assortimento. Quello pensato per il dopo spiaggia, ad esempio, è fornito di top svolazzante, con bustier integrato; sostiene bene ed è perfetto, sopra un paio di jeans
  • Ulla Popken lo vuole, invece, contenitivo. Dalla stampa jungle, si allaccia dietro la schiena, ma può essere indossato anche senza spalline. Grazie agli slip drappeggiati, l’insieme risulta ideale, per assottigliare la silhouette
  • Sensuale e sostenibile: è in filato di nylon riciclato la scelta proposta da Lovable, disponibile fino alla taglia 5D, per le scollature generose. La vestibilità è assicurata dalla struttura interna, mentre la coppa vela, allacciata sul collo, valorizza il seno
  • In rispetto dello stile marinaro, l’offerta Esprit si esplica attraverso righe bianco e navy, accanto allo slip sgambato. Le spalline regolabili e le coppe foderate, con elastico, garantiscono un buon sostegno, mentre la coulisse con perline colorate sul decolleté aggiunge un tocco sbarazzino

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