Carnevale… e chi più ne ha, più ne faccia Festa!

Carnevale… e chi più ne ha, più ne faccia Festa!

Carri allegorici, rituali scaramantici e appuntamenti con i gusti di una tradizione, che non accenna ad abdicare. Il Carnevale arreda, in questi giorni, città e borghi, più o meno espansi, riportandoci ad atmosfere goliardiche e ludiche di un passato che si determina ancora presente, attuale, voluto e benvenuto; anzi, a suggello di abitudini e usanze che non si vuole che smettano.

Così, si animano le piazze con tanto di sfilate, come – ad esempio – in Lombardia e, nel dettaglio, nella Capitale meneghina, dove sono previsti, fino al 9 marzo, grandi festeggiamenti. In particolare, il Carnevale Ambrosiano tocca il suo punto massimo nel weekend tra il 7 e l’8 marzo Coinvolti, il Municipio 4 e il Mercato dei Saltimbanchi, con tanto di balli e costumi rinascimentali.

Non da meno Cantù, località in cui l’origine della ricorrenza, addirittura, risale all’inizio del XX secolo. Le manifestazioni prevedono carri allegorici giganti (alti fino a 13 metri) realizzati da artigiani locali, alle prese da mesi con ingranaggi, strutture in cartapesta e scenografie che, con ironia e satira, raccontano temi di attualità e denuncia sociale.

In provincia di Como, il Carnevale di Schignano è rinomato per le sue maschere lignee, che rappresentano i belli e i brutti. Nell’ordine, i ricchi e i poveri del paese. I brut sono i lavoratori dei campi, i muratori, gli allevatori… e hanno il viso rivestito di un’espressione, sovente, addolorata. I bei, al contrario, rappresentano i signorotti, ornati e variopinti a dovere.

In Valle Sabbia, nel borgo montano di Bagolino, le vie lastricate risalenti al Medioevo ospitano centinaia di bizzarri travestimenti in costume: Balarì (ballerini) e Sonadur (suonatori), in abiti d’epoca, che intonano canti e musiche accompagnandosi con archi e chitarre, aperto richiamo alle melodie tedesche e austriache. Gli uomini indossano cappelli a cilindro decorati con fiori di carta colorata. Diversamente, le donne vestono ampie gonne e scialli ricamati.

Ricco, il programma organizzato in Val Seriana. Una festa radicata nella storia, questa, che celebra le tradizioni del territorio e la sua identità. In quel di Clusone, si è giunti al 71° Carnevale storico. Ben cinque giorni di festa, compresi tra il 28 febbraio e il 4 marzo; mentre a Villa di Serio mostre, letture, spettacoli di burattini storici bergamaschi, la presentazione delle maschere di Franz Cancelli e la sfilata storica animano le diverse manifestazioni.

Tra i più antichi, infine, il Carnevale Cremasco, giunto alla 37esima edizione. Un accadimento, che affonda le proprie radici nel periodo in cui la città era sotto il dominio della Serenissima. Appuntamento per domenica 9 marzo, quindi, con il corteo mascherato e la gara dei carri monumentali, creati con lavoro e passione dai tanti volontari che contribuiscono a dare lustro alla città e che, ogni anno, sono pronti ad accogliere oltre 20 mila visitatori, da ogni parte della regione e non solo.

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