Promessi Sposi 2.0. L’amore ai tempi del Coronavirus
“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti…”. Con queste parole esordiva Alessandro Manzoni, nella sua opera imperiosa, emblema del romanticismo italiano.
Chi non conosce I promessi sposi?
Narra delle vicende di una giovane coppia – una come tante – integrata nell’atmosfera di una Lombardia, quella seicentesca, sottomessa all’egida della dominazione spagnola.
Un racconto rivoluzionario – primo esempio di romanzo storico nella letteratura italiana – e, al tempo stesso, avvincente. Perché i protagonisti sono persone comuni. Due ragazzi che si amano e che vedono contrastato questo loro sentimento. Dai vari Don Abbondio, Don Rodrigo… dai Bravi agli Azzecca-garbugli… alla peste. Già, la peste.
Aveva ragione – probabilmente – Vico, parlando di ‘corsi e ricorsi storici‘. Così, oggi come allora, può capitare che la storia abbia a ripetersi…
Un amore difeso a tutti i costi
“Buongiorno, mi presento, sono Johnny, originario di Avellino. La mia fidanzata si chiama Armida ed è napoletana. Siamo entrambi infermieri e, nella fattispecie io, attualmente, presto servizio presso un reparto di sub intensiva COVID, a Vimercate, in provincia di Monza e Brianza“.
Questo l’esordio della lettera, inviata al sito SposiInCampania – specializzato in matrimoni – dall’infermiere, ormai di stanza in Lombardia. E’ qui che attualmente presta servizio, nell’intento, insieme alla fidanzata, di supportare i reparti, impegnati nell’emergenza Coronavirus.
Fin qui, nulla di nuovo. La sfilza degli eroi silenziosi si riempie di giorno in giorno e si avvalora di storie sempre diverse. Interessanti, poiché uniche.
Johnny Fasulo e Armida Cozzolino, dunque, stanno insieme da sette anni, dopo essersi conosciuti, mentre frequentavano l’Università di Benevento. Conseguita la laurea, la coppia si è trasferita al Nord. Una scelta, motivata dal proponimento di migliorare la propria posizione professionale e coronare il personale progetto di vita.
L’evento rimandato per via del virus
Nel novembre 2019 – come ogni fiaba a lieto fine che si rispetti – arriva la fatidica proposta. Johnny si inginocchia e chiede ad Armida di sposarlo. Lei dice di sì.
La perfetta sintesi di un amore.
La coppia avvia i preparativi che, però, si interrompono bruscamente nel mese di febbraio, a causa dell’emergenza sanitaria. “Il nostro entusiasmo andava pian piano sgretolandosi e, sempre più frequentemente, non facevamo che immedesimarci nel dolore dei nostri pazienti“.
Ubi maior… recitavano i latini. “Come possiamo pensare ad un momento così gioioso per noi se c’è tanta sofferenza che ci circonda?“, commenta, rammaricato, Johnny. A seguire, pertanto, come prevedibile, il rinvio della celebrazione, a data da destinarsi.
“Non è affatto facile vivere con la persona che ami e sperare che non sia proprio tu l’untore che la farà ammalare – spiega Johnny nella lettera – Ma la responsabilità e la passione non ci ha mai fermati. Abbiamo continuato a fare il nostro lavoro e l’organizzazione del matrimonio è stata, giustamente, messa in secondo piano“.
Figli di una volontà più grande
Tra i tanti personaggi che affollano l’universo manzoniano ne esiste uno – carne e non carne – efficace, pur se impalpabile. Vero governatore della sorte, non solo dei ‘nostri eroi’.
“Dopo un lungo dibattere e cercare insieme, conclusero che i guai vengono bensì spesso, perché ci si è dato cagione. Ma che la condotta più cauta e più innocente non basta a tenerli lontani, e che quando vengono, o per colpa o senza colpa, la fiducia in Dio li raddolcisce, e li rende utili per una vita migliore.” Eccola, la Provvidenza.
Motore sotterraneo che guida le azioni degli uomini. Che tutto ripara, con spiegazioni che trovano esposizione solo nell’attesa, e nella fede, secondo lo scrittore.
La seconda proposta di matrimonio
“In queste settimane ho visto spesso Armida giù di morale, così ho pensato di scrivervi, e fare un gesto carino per farla sorridere“, riprende l’infermiere campano.
Nonostante la frenesia del lavoro, Johnny si è accorto che qualcosa non andava e ha deciso di riservare una sorpresa ad Armida. Un modo per rinverdire la proposta di nozze. L’unico gesto possibile, a fronte di un sentire ancora saldo.
“Sento di voler fare nuovamente quella fatidica domanda, come a novembre scorso. Quella domanda che ho riportato anche sull’armatura ‘anti-Covid’, che ormai mi accompagna ogni giorno. Armida, amore della mia vita, sei e resterai sempre la donna con cui voglio passare tutti i miei giorni. Vuoi ancora sposarmi?”
Ebbene, “Questa conclusione, benché trovata da povera gente, ci è parsa cosa giusta, che abbiam pensato di metterla qui, come il sugo di tutta la storia. La quale, se non v’é dispiaciuta affatto, vogliatene a chi l‘ha scritta, e anche un pochino a chi l‘ ha raccomodata. Ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s’è fatto apposta!“
Firmato, Alessandro Manzoni.
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