La battaglia verso le ‘pari opportunità’ suona del rombo dei motori
Nessuna differenza di stipendio tra uomini e donne che, in casa Ferrari, occupano la medesima mansione. A confermarlo, la società di revisione PwC, a conclusione di uno studio, durato 8 mesi. Al termine, l’azienda di Maranello ha potuto fregiarsi della certificazione Equal Salary, per la parità di retribuzione tra donne e uomini, con le stesse competenze e qualifiche.
“Il riconoscimento testimonia l’impegno, in un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle differenze, che sostenga, allo stesso tempo, lo sviluppo professionale di ciascuno.” Tali, le parole di chi, orgoglioso, ha presenziato al progetto. Un passo avanti non indifferente, nella battaglia alla discriminazione tra sessi, specie in un perimetro in cui la prerogativa si delinea essenzialmente maschile.
Louis Camilleri, A.D. della Ferrari si è così sbilanciato: “Siamo fieri di ricevere questa certificazione. Rappresenta una pietra miliare importante nel percorso verso il miglioramento continuo del nostro posizionamento e delle nostre azioni, per un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle differenze.“
E ancora, ha ribadito: “La parità retributiva e di opportunità non riguarda solo un principio di equità. È un pilastro fondamentale per attrarre, trattenere e sviluppare i migliori talenti. Stimolare l’innovazione e la nostra crescita, nel lungo periodo.” Ambizioni significative, di cui la Rossa non solo si è fatta spesso latrice, ma che puntualmente ha dimostrato di saper – tempo al tempo – accreditare come realtà.
L’urgenza, adesso, è di procedere. Continuare ad agire su questa strada, creando un precedente. Che progresso e innovazione portano l’effige non solo di un talento tecnico – ormai indiscusso – ma assumono il sapore del coraggio, talvolta della spericolatezza, che sola spalanca progetti, che prospettino un respiro di avanguardia.
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