La dieta? Sta tutta nei primi giorni

La dieta? Sta tutta nei primi giorni

I primi giorni di dieta sono sempre i più pesanti, ma anche quelli determinanti. Lo sa bene chi ha provato e riprovato. La Dissociata, la Mediterranea, la Atkins… sono talmente tante e tutte piene di promesse. Di fatto, quel che è certo è che, ognuna va a rivoluzionare il sistema metabolico. Ed è la forza di questa reazione – derivata da nuove abitudini alimentari, appunto – a determinare l’efficacia del trattamento. In parole povere, in che modo e quanto di dimagrisce.

La scoperta porta la firma dell‘Università di Pisa, in collaborazione con il National Institutes of Health statunitense, la cui ricerca si evince dalle pagine della rivista scientifica: Metabolism Clinical and Experimental. Secondo lo studio, è la risposta dell’organismo all’inizio del nuovo regime a determinare la perdita di peso, a lungo termine. Dal punto di vista quantitativo, se il metabolismo si riduce di 100 kcal al giorno, ciò si traduce, in media, in 2 kg di peso non perso, dopo sei settimane di dieta.

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Spieghiamo meglio… “Ognuno di noi possiede uno specifico profilo metabolico“, spiega Paolo Piaggi, bioingegnere dell’Ateneo pisano. “Alcuni soggetti hanno un metabolismo ‘risparmiatore’, rispetto ad altri. Ossia, riducono maggiormente il consumo energetico giornaliero, quando diminuiscono il loro introito calorico… Questi soggetti tendono, quindi, a perdere meno peso nel tempo. Pertanto, la dieta ipocalorica, in questi soggetti, perde la sua efficacia, in termini di calo di peso corporeo, via via che si procede“. Insomma, un po’ come nell’antica fiaba di Esopo. C’è chi è cicala e chi formica. In taluni, insomma, il metabolismo agisce secondo un ritmo conservativo che, “per i tempi bui, non si sa mai…

I dati della ricerca

L’analisi, avviata presso la clinica del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (Niddk) di Phoenix, ha preso in considerazione 11 individui sani ma in sovrappeso, se non addirittura in stato di obesità. Per ciascuno, è stata misurata la spesa energetica, in regime ipocalorico, nell’arco delle 24 ore e per sei settimane, grazie ad una camera metabolica. Fabbisogno energetico giornaliero individuale ridotto del 50%. Ebbene, “L’efficacia della dieta ipocalorica, per perdere peso, dipende strettamente dallo specifico profilo metabolico”, conferma Piaggi. “Sapere se rientrano nella tipologia ‘risparmiatore’, piuttostosto che ‘dispendioso’, può aiutare gli esperti a identificare i soggetti in cui la dieta ipocalorica avrà un maggior effetto sulla perdita di peso, differenziandoli da quanti necessiteranno, per dimagrire, di un ulteriore supplemento, come, ad esempio, un’aumentata attività fisica“. Innalzare il livello di dispendio energetico è infatti l’unico mezzo efficace, per raggiungere l’obiettivo.

In fondo, nulla di nuovo sotto il Sole. Vita sana, sport e mangiare equilibrato, un po’ come ci hanno insegnato le nonne… che per vivere bene, alla fine, non serve più che un certo grado di buon senso.

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