Se ne va Lyubov Nurdinova: la ‘donna più pesante’ della Russia

Se ne va Lyubov Nurdinova: la ‘donna più pesante’ della Russia

Morta… per ‘non pesare’ sui propri figli.

E’ recentemente scomparsa, la ‘donna più ingombrante’ di Russia.

Pesava 350 kg, Lyubov Nurdinova, l’equivalente di 55 pietre. 57 anni e madre di tre figli: questa la sua carta di identità.

La donna aveva partecipato, di recente, al programma TV ‘On Air Live‘. In quell’occasione, l’insoddisfazione da parte di questi ultimi, non aveva lasciato spazio a dubbi. Il minore, in particolare, di 25 anni, aveva denunciato il proprio senso di frustrazione, nel dover trascorrere intere giornate al seguito di colei che, pur avendolo messo al mondo, era costretta a letto, dal quando il ragazzo aveva 7 anni. Un badante a tempo pieno che, nella cittadina di Tjumen, in Siberia, non aveva neppure il tempo per trovarsi una fidanzata.

Tranne durante i giorni del ricovero della Nurdinova, quando era finalmente riuscito a socializzare con i suoi coetanei.

Una volta dimessa, per la vita privata di Alexey – questo il nome del ragazzo – non c’è spato più spazio, nuovamente.

Una condizione, quella della diretta interessata, dovuta alle tre gravidanze e che aveva riscontrato un primo aiuto, grazie all’interesse destato sul web. La degenza in ospedale le ha permesso di raggiungere i 149 kg. E, insieme al peso perso, i presupposti per una nuova esistenza, tanto che la ‘nostra’ aveva ripreso a camminare. La notorietà ha fruttato sostegno e, con esso, la speranza di potercela fare.

Ma la guerra, si sa, si compie di battaglie. I propositi sono stati scalzati dalle conseguenze di un sovra-dosaggio da farmaci. Pillole antidepressive, che ne hanno decretato la dipartita.

Strano ma vero… ospiti anch’essi in Tv, i tre giovani sono stati sottoposti alla ‘macchina della verità’. Un modo per testare se non fossero stati i consapevoli esecutori dell’avvelenamento. Ebbene, giustizieri no ma, di certo, stufi. Questo è quanto emerso.

Stanchi di abdicare ogni giorno della propria esistenza, in favore di un ‘buio’ che sembrava divorarli, un pezzetto alla volta. Esausti, di fronte ad una situazione che, ormai cristallizzata, li vedeva eterni prigionieri. Condannati, senza processo né risoluzione di causa. Intenti a pagare, fine pena mai.

LEGGI GLI ALTRI ARTICOLI PRESENTI NELLA SEZIONE CRONACA

Commento all'articolo