Vai a pranzo? Paga il Governo. La trovata tutta ‘British’ per aiutare i ristoranti
In Italia si dibatte sul Dl Agosto, ci si accapiglia, nel momento in cui vengono alla luce discutibili ‘manovre‘, dall’attributo tutto personale. Si cura – come spesso accade nel Bel Paese – il proprio ‘orticello‘, e non ci si accorge del mondo che, intorno gira, vorticosamente…
Eppure basterebbe alzare appena lo sguardo per notare come, in realtà, neppure troppo distanti dalla nostra e pur altrettanto in difficoltà, si passi presto ai fatti. E’ così, ad esempio – nel Regno Unito. Nell’attuale fase pandemica ci si arrovella, affinché si riprenda quel ‘normale‘ stile di vita, solo, capace di favorire anche una ripresa economica, assolutamente necessaria.
Ecco, allora, che a Londra, il Cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, ha inaugurato un programma, che prevede uno sconto del 50% nei locali; fino a un massimo di 10 sterline, dal lunedì al mercoledì. Il Governo provvederà poi, nell’arco di cinque giorni, a risarcire la differenza alle attività interessate.
“Eat out to help out“, questo il nome dell’iniziativa, già emblematico, di per sé. Una manovra, volta a sostegno della ristorazione. L’obiettivo, spiega Sunak, “…è tutelare i posti di lavoro di 1,8 milioni di cuochi, camerieri e ristoratori, stimolando la domanda. Il settore è un ingrediente vitale della nostra economia ed è stato duramente colpito dal Coronavirus. Quindi godetevi l’estate in sicurezza, sostenendo i vostri ristoranti preferiti, e noi pagheremo metà del conto“. Come a dire: ‘fatti e non parole‘. Già.
Aderire al programma è scelta volontaria, ma superano i 72mila coloro che, bar, caffè e quant’altri, hanno manifestato il proprio assenso, online, sul sito del Governo e affisso il poster, in bella vista, per invogliare i passanti ad entrare. Niente buoni o voucher, per non complicare la questione. Il cliente paga il conto già ‘deprezzato’. Fa seguito, a breve, il rimborso da parte del Tesoro. Un investimento da 500 milioni di sterline.
Un’opzione – va detto – valida solo per il mese di agosto. I primi tre giorni della settimana, lo si accennava, pranzo, cena o colazione che sia, con un risparmio raddoppiato per il consumatore. ‘No limits‘, per quanto riguarda il numero di volte in cui usufruire del bonus. Escluse, tuttavia, le bevande alcoliche.
Beh, giacché ‘ogni mondo è Paese‘, anche in questa circostanza i dissensi si sono fatti sentire, prima ancora che si passasse dalle ipotesi ai dati di fatto. C’è chi critica l’eccessiva brevità dell’azione; chi rivendica una scelta ancor più ‘salutista’ (sarebbero dovuti essere esonerati, dall’indicazione, i fast food, per non entrare in collisione con il piano anti-obesità, annunciato precedentemente dal Consiglio dei Ministri). Prive di censura, McDonald’s, Burger King e numerose altre catene, come logico che fosse, hanno aderito al programma, suscitando disappunto e polemiche.
Del resto, questa non è ‘una bella favola’. Qui i conti si fanno con la vita vera. E’ inevitabile che ogni medaglia, per quanto luminescente possa palesarsi, debba presentare, incontrovertibilmente, anche la sua seconda faccia.
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