Kate Moss: racconto di un angelo scivolato dal cielo

Kate Moss: racconto di un angelo scivolato dal cielo

Indomabile Kate. Irrazionale Kate. Irrefrenabile Kate… vulnerabile, Kate.

La Lolita emaciata dal fascino decadente pesa appena 44 kg. Non supera il metro e settanta, eppure più delle sue colleghe che “per meno di 60.000 franchi”, a loro stessa detta, “non intendono neppure alzarsi dal letto”, finisce per incarnare il carattere di una società in bilico.

La bellezza androgina lascia storditi, ma le fa conquistare la passerella già a quattordici anni, quando a notarla, in aeroporto, è Sarah Doukas, fondatrice dell’agenzia Storm: “E’ piccola, ma con quel viso e quella grinta cercheremo di imitarla tutti a New York!”

Alternativa Kate, che nulla ha a che fare con le bellezze statuarie che la precedono. Piuttosto è torbida, specchio dei suoi tempi e forse, anche, antesignana.

Il rintocco dell’orologio batte i ’90 quando sui giornali si parla di A.I.D.S., si cercano risposte all’anoressia, che disorienta ma incuriosisce, mentre la musica si perde nel ‘grunge’ sincopato dei Nirvana.

Ed è proprio a marzo del 1990 che, grazie allo shooting effettuato per l’inglese The Face, Kate irrompe nel mondo della moda. E irriverenza fa capo ad irriverenza. La fisicità irrequieta veste alla perfezione i panni di chi, della trasgressione, ha saputo fare un’arte. Calvin Klein la vuole a tutti i costi per la sua campagna pubblicitaria accanto al superpalestrato Mark Wahlberg. Ed ancora, la rivuole per il lancio di Obsession, un profumo nato per destare scalpore. Il brusio è tale che, nel giro di tre settimane, la campagna pubblicitaria viene stroncata. Pedofilia, si bisbiglia, e il Dipartimento di Giustizia non può sottrarsi al monito dell’allora Presidente Bill Clinton. Pochi scatti destinati, anche per questo, ad acquisire un valore inestimabile. Altri scatti, quelli volutamente in bianco e nero di Peter Lindbergh, che, inseriti nel libro 10 Women, immortalano Kate, la faranno assurgere ad icona.

Scandalosa Kate, che viaggia da New York a Parigi, fino a Milano facendo cadere ai suoi piedi tutti i grandi della moda: Dolce& Gabbana, Gucci, Versace, Cavalli, Chanel, Missoni, Dior… ma anche Burberry, Bulgari, Vuitton… le fanno la corte.

Scandalosa Kate, dicevamo, che nel settembre 2005 viene defraudata della sua immagine dal Daily Mirror.

Il tabloid la sbatte in prima pagina mentre, accanto al fidanzato Pete Doherty, consuma sostanze stupefacenti. ‘Cocaine Kate’ finisce sotto inchiesta, ma già un mese dopo, a novembre, il magazine W le dedica la copertina.

Mefistofelica Kate, riesce, nel giro di dodici mesi, a riguadagnarsi il riconoscimento come ‘modella dell’anno’ e a triplicare le entrate finanziarie, dietro solo all’altra top, Gisele Bundchen.

Kate desnuda, sembra che il gran vociferare le abbia fatto bene, alimentandone ulteriormente l’allure.

Nonostante i detrattori la descrivano come la quitessenza di un’epoca in declino, ‘la nostra’ spegne le sue quaranta candeline come la più longeva tra le conigliette di monsieur Hefner: “Lei è la partner perfetta per inaugurare i nostri prossimi 60 anni”, sentenzia il direttore editoriale, Jimmy Jellinek. In contemporanea, dà il là alla personale retrospettiva.

Iperbolica Kate, insignita del ‘Fashion Influence Award’ e, di seguito, proclamata ‘Fashion Personality dell’anno’, ‘Donna più sexy’, ‘Imprenditrice dell’anno’, ‘Best New Women’s Celebrity Fragrance’… una serie interminabile di riconoscimenti, atti a suggellarne la carriera, appena distratta dall’età.

Scabrosa Kate che, non paga del pubblico, si dimostra insofferente financo nel privato. Disinvolta, passa dalle braccia di Jefferson Hack a quelle di Billy Zane, da Daniel Craig a Lenny Kravitz, da Johnny Depp a Jamie Hince, non risparmiando, tra le sue conquiste, neppure The Voice. Di Frank Sinatra racconta: “Che dire? E’ stato il miglior bacio della mia vita!

Mamma Kate, ritratta per Vouge Italia dal fotografo Mario Sorrenti, che della loro relazione ricorda: “Come vuoi che sia stata, eravamo come due bambini, lei aveva 16 anni e io 18… Poi il mondo ci è cambiato fra le mani e ci siamo dispersi e persi di vista…”

Angelo decaduto, regina detronizzata Kate?

L’ultimo capitolo di questa saga interminabile sembra lasciare il passo a nuove chiacchiere. Il pettegolezzo si accende quando la Top fa la sua apparizione, non più tardi di aprile di qualche anno fa, a San Paolo del Brasile, presso il galà benefico indetto dall’AmFar.

Si evidenzia, in occasione del Red Nose Day, altro evento benefico organizzato, in questo caso, dal Comic Relief, con la presenza della quarantatreenne di Croydon accanto al cast di Love Actualy, riunitosi per il remake della pellicola, uscita nel 2003.

Kate non più Kate. Che fine hanno fatto le linee filiformi, l’appeal annoiato di chi è padrone del gioco, il carisma intramontabile?

Eppure gli autoscatti dell’amica e collega Daria Werbowy per Equipment risalgono a data recente. Senza trucco, né stylist…

E, invece, quella Kate sembra cancellata da un colpo di spazzola. Dimenticata chissà dove, destinata ad occupare uno spazio declinato solo nella fantasia…

Ma se tutto si concede all’avvenenza, se l’invidia si inchina, suo malgrado, all’ammirazione, nella giostra dell’effimero basta una distrazione per perdersi.

Così lo sguardo si spoglia da qualsiasi velatura di pietà e rigido, il pubblico lancia il j’accuse, decreta la sentenza, perché non esiste peccato più grave che tradire l’immagine che si è creata di sé.

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