L’incontentabile Kenny Goss: l’ex di George Michael strizza le tasche dei familiari della Star

“Sono stato un marito casalingo. Ho rinunciato alla carriera per Lui…“. Così, direttamente dalle labbra tremolanti di Kenny Goss, ex compagno del compianto George Michael, si evincono ‘gli orrori’ perpetrati dall’artista nei suoi confronti. Ora, tuttavia, l’uomo alza la voce, pronto a rivendicare quanto, a sua detta, sembra spettargli di diritto.

L’ex leader degli Wham! pare, infatti, averlo lasciato senza il filo di un quattrino. Tredici anni di devozione assoluta, in cui l’allora mercante d’arte avrebbe accantonato i propri interessi, per dedicarsi interamente all’amato bene e alla fondazione di beneficienza allestita cuore a cuore, insieme con il cantante.

Ebbene, nel 2016, anno della dipartita, l’irriconoscente George avrebbe lasciato beni ammontanti alla non indifferente cifra di 100 milioni di sterline (110 milioni di euro) ad amici e parenti. Niente per Andrew Ridgeley, compagno di lavoro per anni; nessun lascito al partner del momento, Fadi Fawaz. E, ovvio, a mani vuote anche il nostro ‘povero’ Goss.

Ecco, dunque, che l’uomo d’affari texano che, peraltro, fino al 2011, anno della rottura, riceveva una generosa indennità mensile, chiede – meglio sarebbe dire pretende – nuovamente le sue 15.000 sterline (circa 16.500 euro). Il mantenimento di sempre, insomma. Del resto, spiega, era sui soldi dell’amante che aveva fatto affidamento per vivere.

Fiducia tradita da un animo di ghiaccio… L’ingenuo ha tenuto a far notare, non di meno, con un’eleganza da vero gentleman che, al momento della firma del testamento (2013), la Star non sia stata del tutto ‘presente a se stessa’; vale a dire, in termini crudi e per adoperare la sua personalissima dicitura: “sano di mente“.

Come riporta The Sun, lo scorso anno Goss – l’indigente Goss – ha venduto una serie di dipinti del valore di centinaia di migliaia di sterline che possedeva, di comune accordo – ma che importa – con l’amico/tiranno/amante. Adesso, per rifocillare ulteriormente le tasche, è in attesa che venga fissata la data dell’udienza. E’ deciso a far valere i rispettivi diritti, afferma. Risoluto, determinato. Soprattutto, lo sottolineiamo, povero.

Della serie: “Che tocca fa’ per campa‘!”

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