Tutta colpa dei telomeri…

Tutta colpa dei telomeri…

Specchio specchio, chi è la più più giovane del Reame… almeno in apparenza?” Quanto sono belle le favole, che ci permettono di sognare; liberano spirito ed immaginazione e ci spingono là dove, altrimenti, non saremmo mai arrivati. Eppure, merito delle scienze, alcuni anfratti raggiungibili solo attraverso al fantasia, di recente, riusciamo almeno a sfiorarli.

Tra le tante idee che ci accarezzano la mente ci accomuna, ad esempio, quella che ci trova restii all’invecchiamento. Il mito dell’eterna giovinezza ci seduce da sempre, e noi giù a smanettare, veri o presunti alchimisti, nel tentativo di fermare il tempo. Un po’ come era per Icaro e la sua smania di volare. Per un attimo ci avviciniamo al cielo, ci sembra quasi di raggiungerlo… poi ricadiamo giù, in un istante e un po’ malconci. Eppure il raziocinio, talvolta, compie i miracoli che neppure il più fervido istinto creativo potrebbe azzardarsi a proferire.

Ed è proprio all’interno di una camera iperbarica dell’Università di Tel Aviv che, da qualche tempo, si tenta di operare il miracolo. Si prova, cioè, a ricreare i telomeri, porzione di DNA direttamente legata all’invecchiamento che, nel corso degli anni, tende a ridursi per dimensioni fin quando, divenuti troppo corti, risultano impossibilitati a riprodursi.

Ebbene, il recente studio israeliano è volto ad allungare ex novo le parti terminali dei cromosomi, in modo tale non solo da rallentare il processo ma, addirittura, chimera delle chimere, invertirlo.

Lo studio, che prende in esame principalmente gli effetti dell’ossigeno, ha previsto la partecipazione di 35 volontari sani, di età superiore ai 64 anni. I pazienti, nell’arco di 3 mesi, sono stati sottoposti – 5 volte la settimana – ad una serie di sessioni – lunghe circa un’ora e mezza – di un trattamento nominato HBOT.

Terapia, per l’appunto, che utilizza l’ossigeno puro al 100%, per una funzione terapeutica in stanze iperbariche. E che – questa la vera notizia – pare funzionare.

Sembra che il trattamento abbia riallungato i telomeri del 20, se non addirittura del 38%, intervenendo, dunque, di fatto sull’andamento del processo rigenerativo. Altro risultato, non meno determinante, la riduzione delle cellule senescenti. Quelle – vale a dire che, se non espulse, possono risultare comprimarie di svariate patologie.

Stando a quanto riferito dagli esperti, il responso sarebbe a dir poco sorprendente. Ringiovaniti di 25 anni, i volontari paiono esser tornati “indietro nel tempo“. Certo, al momento la ricerca non può ancora dirsi conclusa, ma il pensiero che almeno le mattonelle iniziali siano state adagiate sul terreno rincuora tutti. Dagli edonisti a chi, più seriamente, ha bisogno di soluzioni urgenti per uno stile di vita quanto meno dignitoso.

LEGGI ANCHE: Collagene: il magnifico alleato

LEGGI ANCHE: Anti-age: tre segreti per rimanere giovani

Commento all'articolo