Quando l’arte sponsorizza la moda… o viceversa

Quando l’arte sponsorizza la moda… o viceversa

Burrosa, morbida, rubiconda, come si addiceva alle donne rinascimentali. Vanessa Incontrada si fa modella per Dolce&Gabbana e lo fa, interpretando pedissequamente gli stilemi di un’epoca in cui la figura femminile era intesa come sinonimo di ricchezza e di opulenza. Curvy, la definiremmo nel linguaggio più moderno. E così, anche la ‘nostra’ posa, testimonial di una campagna pubblicitaria ispirata alle opere del Maestro Rubens.

Nella figura della donna bisogna che i tratti e il profilo dei muscoli, il modo di posare, di camminare, di sedersi, tutti i suoi movimenti e atti siano rappresentati in maniera che non vi si possa scorgere nulla di quanto è proprio nell’uomo, Ma che, conformemente al suo elemento primitivo, che è il cerchio, ella sia interamente tondeggiante, delicata e morbida, opposta alla forma robusta e virile”.

Ed ancora – prosegue il pittore fiammingo – la sua carne “deve essere solida, soda e bianca, tinteggiata di un rosso pallido come il colore che partecipa del latte e del sangue…

Così, la showgirl brasiliana, si lascia accarezzare dallo sguardo, inconsapevole – o forse no? – musa di una bellezza ‘succulenta’. Il volto dolcissimo, le chiome incorniciate tra le perle, le forme piene velate, appena, da vesti impalpabili.

Ispirata al movimento fluido e ai colori ricchi e profondi di un dipinto di Rubens – si legge sull’ account ufficiale del duo siciliano – la scena barocca presenta @vanessa_incontrada, che indossa un caftano in chiffon con stampa camelia #DolceGabbana. Scopri la collezione con taglie, disponibili fino ad una 54 italiana“. Questo il claim, per un Brand che ha consapevolmente deciso di espandere la gamma delle proprie taglie ed aprirsi ad un’interpretazione dell’essenza muliebre in maniera meno stereotipata e più inerente alla realtà. E ha scelto come portavoce una donna coraggiosa, anticonformista… bellissima.

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