Il cuore oscuro che si nasconde dietro ogni favola
Ce lo hanno insegnato. O meglio, lo abbiamo, via via, appreso. Il mondo delle fiabe è costellato non solo di incanto ma, a ben guardare, tra il prologo e il lieto fine, si richiede uno scotto da pagare. Rappresentano, senza troppo tergiversare, un monito. Un insegnamento rispetto all’esistenza, spesso scomodo ma, se seguito con lucidità, estremamente utile.
Così, il narratore per eccellenza, come suo solito, si riversa a disposizione di un universo crudele, per raccontarcelo, nella maniera che gli è più congeniale. Carlo Lucarelli, da appassionato e autore noir, si e ci introduce alla ricerca di quello che c’è di diverso, di irregolare ed inquietante nei testi che abbiamo ascoltato, sin da piccoli.
‘In compagnia del lupo. Il cuore nero delle fiabe‘ è – appunto – la produzione originale realizzata da Tiwi, in onda dal 15 febbraio, su Sky Arte. Otto appuntamenti, che si aprono con C’era una volta… ma poi affondano tra le pagine, lacerando quell’aura di spensieratezza, per estrapolarne, al contrario, i risvolti insoliti, avventurosi, talvolta terribili o persino spaventosi. Si celano, questi ultimi, nella vita dei loro autori, nei fatti di cronaca che le hanno ispirate, nei costumi delle epoche a cui sono appartenute.
“Da scrittore… ho sempre ammirato il lato horror delle fiabe” spiega il conduttore. “Una concezione un po’ terroristica di una certa pedagogia le riempiva di mostri e fattacci di sangue, che hanno sempre fatto fare un salto sulla sedia a tutti i bambini. Dentro però, c’è molto di più. Oltre a personaggi bellissimi e una tecnica narrativa sempre efficace, nelle fiabe c’è la capacità di raccontare il contesto storico in cui sono nate, con le sue problematiche e le sue contraddizioni, attuali adesso come allora. Uno specchio dei tempi e del cuore umano. Come un noir, appunto“.
Un gioco che non è – solo – un gioco, insomma. Esistono narrazioni che si ammantano di coraggio, vedi quelle dei fratelli Grimm. Ci sono personaggi in grado, attraverso il personale racconto, di assurgere ad archetipo. Come non citare, in tal senso, Barbablù? L’uomo, che nel racconto uccideva, una dopo l’altra, le sue spose, traeva ispirazione dalla vicenda di Gilles de Rais, il serial killer vissuto in Francia, nel 1400. E che dire di Hans Christian Andersen, il cui tormento, gli sbalzi di umore e il bisogno di approvazione condussero la di lui penna a composizioni dall’animo buio, come La piccola fiammiferaia e Il brutto anatroccolo? E ancora, vale la pena ricordare che, dietro Cappuccetto Rosso, si nasconde l’ossessione seicentesca per la licantropia; mentre Peter Pan rispondeva al fenomeno delle morti premature – assai frequenti – tra i bambini dell’Ottocento.
Cappuccetto Rosso e i Lupi Mannari sarà, dunque, l’apripista. Carica di tutte le curiosità che la riguardano. E se, per l’occasione, ospite della puntata sarà Rosa Tiziana Bruno, sociologa, formatrice e scrittrice, Alessandro Soldati, Massimo Picozzi, Duccio Canestrini, Simona Vinci e Barbara Baraldi, andranno a costruire i capisaldi su cui edificare le successive. Impegnati ad offrire al pubblico una visione meno consueta dei racconti – forse pure meno banale – e a svelarne gli arcani misteri. Un sotto testo, alle volte ipotizzabile, altre inimmaginabile; comunque, affascinante.
In compagnia del lupo. Il cuore nero delle fiabe – va detto – rappresenta anche il primo podcast, per Sky Arte. Un’operazione, volta alla consultazione di ulteriori contenuti originali, disponibili ogni venerdì, sempre sul sito di Sky.
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