A cena? Ci vado da solo e mi diverte così

A cena? Ci vado da solo e mi diverte così

Non si trova in Italia – d’altronde, disposti a sottoporci ai riti che appartengono alla convivialità come siamo – non farebbe proprio al caso nostro. Ma, dall’altra parte del Pianeta, evidentemente, non la pensano proprio così.

Nella città di Hakodate, in Giappone, lo scorso 5 Febbraio è stato inaugurato il Juden Highball, un izakaya riservato esclusivamente ai single.

Proprio così, burberi di tutti i tempi drizzate le orecchie, che qui c’è ‘ciccia’ per voi.

La piantina del locale

Così, per l’inaugurazione del locale situato presso la città portuale nella prefettura di Hokkaido, ogni brindisi è stato rigorosamente solitario. Un unico calice, suggerito non certo dalle restrizioni dovute alla pandemia ma da esigenze – per così dire – di copione. Si tratta, infatti, di un pub  concepito per chi vuole stare da solo.

Tant’è, lo compongono una serie di spazi privati, in cui gli avventori possono bere e mangiare, in compagnia… di se stessi. Beh, rimane comunque l’interazione con i camerieri, starete per obiettare. E invece no! Tutti i tavoli sono dotati di tablet per ordinare e di prese di corrente, per ricaricare smartphone o altri device, con cui potersi intrattenere. Su Instagram la specifica è chiara: il posto accoglie – permettete il gioco di parole – ‘solo che si presenta da solo’.

Il nome stesso, d’altro canto, non è casuale. Il termine juden significa ricarica e obiettivo del concept è appunto quello di garantire ai commensali uno ambiente tranquillo – riservato, soprattutto – dedicato a quanti si sentano emotivamente in crisi o, più banalmente, amino la solitudine, magari per via di un carattere timido o introverso.

In linea con l’esigenza di rispettare il social distancing, l’idea pare, dunque, collimare con le necessità, figlie dell’emergenza sanitaria mondiale. In realtà, il Juden Highball è stato pensato per accogliere chi, a proprio agio tra la folla, proprio non riesce a sentircisi – e sono più di quanti ci si possa immaginare – oppure i viaggiatori che, alla ricerca di privacy, di socializzare non ne hanno affatto voglia.

Certo è una trovata, per alcuni versi, talmente semplice da risultare geniale. Rappresenta, però, anche l’istantanea, fedele e senza filtri, dei tempi attuali. Ci troviamo in una Società in evoluzione, in cui la singletudine- per vie più o meno traverse – si disegna come un bene da coltivare, da cesellare, da radicalizzare tra le abitudini contemporanee.

Ma è sempre vero che la via del cambiamento è quella giusta?

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