Lingerie… senza rimpianti

Protezione sicura e “senza compromessi: per tutti i giorni del ciclo di tutte le donne“. E’, almeno su carta, quanto garantito da Marion e Apolline, le due francesi che operano alle spalle del Marchio Elia, la linea di lingerie mestruale invisibile, acquistabile online (www.elia-lingerie.com).

Proprio così. Della serie: ‘di necessità virtù’, l’esigenza di una, anzi, di due, si è trasformata nell’intuizione per tutelare molte. Garanzia di emancipazione, di fronte al disagio… in quei giorni tanto particolari.

“Elia nasce da una riflessione sul benessere femminile. Da una parte, l’idea di proporre un’alternativa sana e accessibile agli assorbenti e ai tamponi monouso a tutte le donne che soffrono di sanguinamento e ciclo irregolare; dall’altra, fare prevenzione su questa malattia silenziosa“. Endometriosi, che colpisce molte donne nel periodo adolescenziale, e non solo. Si è riflettuto anche “sulla mancanza di protezioni igieniche comode per il post partum, un periodo delicato, che espone a infezioni e disagi“, si fa presente.

E, dietro l’azione, sussiste il pensiero, saldo, costante, attento, nei confronti delle donne tutte e dei loro momenti di difficoltà. Ci si è dati da fare, nell’ipotesi di trovare un’alternativa sostenibile e rispettosa del corpo, collaborando con ricercatori e biologi sulle materie prime e con atelier esperti nella tecnologia dei tessuti.

“Dopo molte ricerche” – spiegano le due – “abbiamo sviluppato design e modelli femminili (e sexy), per tutti i flussi e le fasi della vita. C’è anche una collezione per le adolescenti. Ad oggi, beneficiamo di una rete di più di 100 mila clienti, che hanno testato e approvato la nostra lingerie, grate anche per il beneficio economico che comporta una conversione all’intimo mestruale“.

Certo, l’argomento resta scabroso e ostico l’affrontarlo: “Parlare di ciclo, di precarietà mestruale e malattie come l’endometriosi è ancora difficile. Viene considerato come un argomento sporco”, confessano. Tuttavia, “dal 2019, Elia ha fondato una vera e propria community, con lo scopo di normalizzare un argomento che nel 21mo secolo non dovrebbe limitarsi alle donne, ma investire anche i loro partner, i compagni e gli amici“. E così sia, abbasso anche gli ultimi tabù.

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