Bohemien: quello stile che domanda di osare

Bohemien: quello stile che domanda di osare

Vi considerate controcorrente? Spiriti liberi, in costante movimento, alla ricerca continua di un souvenir di viaggio? Incuriositi dall’oggettistica, per taluni, frastornante, reperibile nei mercatini; per voi, al contrario, materiale prezioso per arredare l’abitazione?

Quel che fa al caso vostro, allora, e per la vostra casa, è un mobilio in stile bohemien. Ma quali sono gli archetipi a cui attenersi?

Partiamo, innanzi tutto, dai COLORI. Poco importa scegliere tonalità vivaci oppure neutre. A governare resta, comunque, il gusto. Dunque, sarà possibile, ad esempio, in soggiorno, optare, lungo la parete che costeggia il divano, per una tinta blu Bondi, in corrispettivo alle acque della celebre Bondi Beach australiana. D’altro canto, per la porta, si potrebbe ripiegare su un verde persiano, in onore alle ceramiche provenienti dall’Iran. Richiami, che risulterebbe piacevole ritrovare per quel che riguarda i cuscini, sparsi sul pavimento, oppure i dipinti, a valorizzare le mura dell’appartamento.

Il DIVANO? Rappresenta il punto attorno a cui tutto gira. Lasciate che si distingua, tocco di snobbery, per le nuance sobrie, facilmente individuabili, laddove venga immerso in un universo variopinto.

Esiste, poi, la derivazione Boho Chic, dove le pretese si fanno, anche riguardo alle sfumature adoperate, meno sature.

Passiamo ora ai QUADRI. Nel luogo che racconta per eccellenza di spostamenti ed avventure non devono mancare le tele, gli arazzi, testimonianza, più o meno volontaria, di quanto abbiamo conosciuto del mondo e di ciò che siamo ancora intenzionati a visitare. Un lasciapassare dall’allure esotica, insomma, che fa sempre effetto. Agiamo, anche qui, per complementarietà. Funziona e in un luogo in cui i contrasti la fanno da padroni, funziona ancora di più.

Evocazioni di posti lontani, di animali simbolo di culture fuori mano… i soggetti rappresentati potrebbero essere di ogni tipo, basta lasciar libera la fantasia.

Altro complemento irrinunciabile, il macramè, da ritrovare nei centrini, nei centrotavola, nelle decorazione, tipico merletto lavorato secondo le usanze marinare. Perché non farne, ad esempio, una sorta di tenda, da appendere in salotto?

Le POLTRONE? Ne basta una, pensata ‘a mestiere’, per modificare il carattere dell’intera stanza. Se proprio siamo in vena di osare, perché, dunque, non pensare ad un modello ‘appeso’, magari in Rattan? Ne esistono, in commercio, da interni e da esterni, enormemente scenografiche.

E poi, nell’elenco non ci si può esimere dal citare tutta una serie di oggetti, di diverse dimensioni, atti a sottolineare il mood principale. Un corollario di statuette, in cotto o in ceramica; un’amaca, da tenere in giardino, ma anche in camera da letto; pouf variopinti, da utilizzare in sostituzione delle sedute più classiche. E, ancora, porta-piante in legno, collane di luminarie e un’armatura del letto, materasso compreso, dal richiamo orientale.

Così, ad esempio, a circondare un letto dalla biancheria albicocca, o magari giallo Napoli o, ancora, pesca, potrebbe contribuire un ensemble di elementi arancio, più o meno importanti, secondo la politica, mai banale e sempre efficace, del ton sur ton.

Ogni particolare sarà utile, se sentito, per rendere l’immagine d’insieme suggestiva, accattivante, evocativa. Tutto sarà a servizio di quel che più intendete raccontare di voi stessi.

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