Raperonzolo… made in Cina

Raperonzolo… made in Cina

Immaginate un manto, lungo circa 2 metri. Una distesa di capelli, talmente illimitata da toccare terra e una cura programmatica nel pettinarli, spazzolarli; anche, semplicemente, legarli. Tutti i giorni, puntualmente, le preziose ciocche vengono nutrite con decotti a base di zafferano, come si adoperavano, nel ‘500, le dame veneziane. Instancabilmente, un giorno via l’altro, viene tenuta sotto controllo l’assunzione di ferro, per agevolarne la crescita e preservarne la lucentezza. Un vero e proprio lavoro, che si protrae, ormai, da almeno 15 anni e che vede a protagonista Rin Kambe, modella e ballerina giapponese di 35 anni.

Un mantello, nero e lucente, che misura, attualmente, 190 centimetri. Da Record, insomma. Tanto da far sì che la ‘nostra’ si arrogasse l’appellativo di Raperonzolo giapponese. Su Instagram, il pubblico la conosce come Rin_Rapunzel ed è convinto che, per la donna, ogni ciuffo rappresenti un’accessorio indispensabile nell’espressione artistica.

Danza, infatti, la ‘nostra’, dall’età di 20 anni, stesso periodo in cui si è convertita al buddismo. Da allora, bando alle forbici.

Del resto, lo spettacolo attrezzato a favore dei tanti proseliti, vuole in primo piano proprio le folte chiome, ad arredare una sequela di movenze a cui le ciocche, sciolte oppure raccolte in una coda di cavallo, non fanno altro che donare maggior grazia ed armonia. Emblema, queste ultime, tra l’altro, di una derivazione, quella asiatica, rivendicata ad ogni gesto, manifestata in ogni movimento.

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E quando alla danzatrice viene chiesto il segreto che si cela al di là della sua repentina ricrescita, Lei spiega, con fare pressoché ingenuo, che è dovuta alle minuziose attenzioni quotidiane e al richiamo, scrupoloso, ai dettami della tradizione. I metodi di ieri, applicati alla società di oggi, per capirci. Al solo intento di mantenere vivo il ricordo del passato, non dimentichi del dinamismo che caratterizza il presente.

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