Siete Casalinghe? Segnatevi questo!

Siete Casalinghe? Segnatevi questo!

Circa 3 miliardi. Era questa, in sintesi, la cifra stanziata nel famigerato Decreto di Agosto, a favore delle categorie maggiormente penalizzate dalla pandemia. E, tra le misure in campo per l’inclusione delle donne, spiccava – anzi, spicca – pure un fondo, a beneficio esclusivo delle ‘quote rosa’, ‘anche detto Bonus Casalinghe. Un intervento, nelle intenzioni della ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti, atto a sottolineare l’importanza delle politiche inclusive e di qualificazione professionale.

Paroloni, ma andiamo alla ‘ciccia’.

L’Istat fotografava, già nel 2017, circa 7 milioni di donne che, per scelta individuale o per via delle circostanze, si sono trovate prive di un’attività lavorativa. Costrette, di fatto, a prendersi cura – a tempo pieno – di casa e famiglia. Il 51% della categoria, individuabile nelle zone del Sud Italia. Il 49% – diversamente – distribuito fra Centro e Nord.

In realtà – e qui un pochino le illusioni crollano – non si tratta di soldi veri, pronti a rifocillare le tasche di quante li necessitano. Piuttosto, di una serie di misure, volte a colmare il crescente divario rispetto ai Signori maschi. Si tende, in sostanza, alla promozione della formazione professionale di quante svolgano occupazioni domestiche, al fine di garantire loro maggiori opportunità occupazionali. Dunque, una scelta più libera e consapevole. Un credito, per capirci meglio, finalizzato alla frequentazione gratuita di corsi, volti a garantire, a chi ne denunci la necessità, possibilità eventuali di accesso nel mondo del lavoro.

Ma a chi si rivolge, nel dettaglio, l’iniziativa?

Il Bonus spetta a chi si spende per la cura di casa e famiglia, a patto che rispetti determinati requisiti e a quante si dimostrino prive di eventuali prospettive da valutare, per l’inserimento in un ruolo di pubblica applicazione. Casalinghe disoccupate, cittadine italiane o anche straniere, purché in possesso di regolare permesso di soggiorno. Non sono, invece, richiesti particolari requisiti Isee.

Il credito di cui sopra viene elargito in forma di opportunità. Formazione, che si rivolge, essenzialmente, al settore digitale, in modo da consentire di prestare servizio, anche in smart working.

A definire, inciso per inciso, modalità e tempistiche di invio della domanda sarà un Decreto, da parte del Ministro per le Pari Opportunità. E’ tuttavia probabile che, per l’avvio delle pratiche, occorrerà rivolgersi presso lo sportello dell’Inps.

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